Welfare

Sentenza Verona, spiegateci il tempismo

Come mai una sentenza depositata a marzo è ricomparsa a fine giugno? Se lo chiede l’Arena, il quotidiano della città

di Gabriella Meroni

Ore 18.26 di domenica 29 giugno, nella redazione del quotidiano l’Arena, a Verona, i cronisti sobbalzano. Sui monitor delle agenzie stampa compare una notizia che conoscono bene, anche perché è vecchia di tre mesi: riguarda la sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato la condanna del loro sindaco, Flavio Tosi, per «propaganda di idee discriminatorie». Nel 2001, quando era capogruppo della Lega Nord nel consiglio regionale veneto Tosi aveva detto che dove arrivavano gli zingari si verificavano furti, ed era stato per questo condannato dal tribunale di Verona a due mesi di carcere. La Cassazione annulla – attenti alle date – con sentenza del 13 dicembre 2007, depositata il 28 marzo 2008. Cioè due mesi fa. Perché ci si ritorna sopra adesso?

«Nella mente di chi ha seguito questa complessa vicenda», scrive l’Arena di lunedì, «sorge spontanea la domanda: perchè in una calda domenica di fine giugno, mentre tutti sono spaparanzati al sole, torna fuori un tema che la Cassazione aveva già messo nero su bianco nell’ormai lontano 13 dicembre del 2007, depositando poi le 15 pagine dell’atto nel successivo 28 marzo 2008? Non vogliamo credere a manovre», scrive il giornale in un pezzo a firma F. P., «ma sta di fatto che anche i tiggì nazionali passano la notizia come accaduta ieri. Così, probabilmente per usare la vicenda come precedente giurisprudenziale, alle 20 è partito il circo mediatico su una cosa riportata malamente (…)» perché, nota ancora il quotidiano, la nota di agenzia chiama il sindaco Fabio invece di Flavio, e va «ben oltre le spiegazioni della Suprema corte. Infatti sul contenuto della motivazione, già in marzo erano state date interpretazioni forzate, rispetto peraltro a un contenuto cassazionistico che era a sua volta a dir poco complesso».

Insomma a Verona si parla e ci si interroga sui tempi di questa notizia, che quando uscì a marzo attirò l’attenzione della cronaca locale, non certo di quella nazionale. «Ma di questo ci sarà modo di riparlare in ottobre», chiude l’Arena, «quando si riaprirà il processo d’appello. E in autunno, forse il caldo e le sue conseguenze saranno passate».

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