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Senato: riprende l’iter del ddl sulla cooperazione e sviluppo
All'ordine del giorno domani, anche se sarà difficile che venga discusso
di Redazione
Torna in primo piano il disegno di legge ?politiche e strumenti della cooperazione allo sviluppo? discusso per anni, ma non approvato nella tredicesima legislatura. Il nuovo testo, il ddl 38 depositato già il 31 maggio scorso dal senatore Boco dei Verdi-Ulivo, è all’ordine del giorno dell’Assemblea di Palazzo Madama per mercoledì prossimo. E’ difficile che possa essere ripreso in esame subito, visto che il ruolino di marcia definito dai Capigruppo per l’aula prevede preliminarmente per un agenda fittissima. Anche per questo articolato si tratta di una riproposizione. Nella relazione introduttiva il senatore Boco sottolinea, infatti, che la formulazione ricalca il testo unificato che era stato approvato a Palazzo Madama nell’autunno del 1999 ?valorizzando il contributo di tutti e raccogliendo il consenso anche delle forze di opposizione?. Ma sul ddl approvato dai senatori si è poi innestato a Montecitorio un lungo braccio di ferro tra maggioranza ed opposizione per una controversa rilettura dell’articolato che ne ha impedito la definitiva approvazione entro la tredicesima legislatura. Ora non si riparte da zero perche’ sono ampiamente note sia la stesura che aveva gia’ registrato ampie convergenze a Palazzo Madama, sia le modifiche che avevano proposto i
deputati e, quindi, i tempi di approvazione potranno essere più rapidi. Quali che siano le condizioni economiche del nostro Paese sara’ difficile – sottolinea la relazione del ddl – ottenere per la nostra cooperazione quello 0,7% del PIL che dovrebbe esserle assegnato in base agli accordi
internazionali senza l’adozione di chiari criteri di co-sviluppo e di partenariato con i paesi beneficiati, senza chiari criteri di coordinamento con la comunita’ dei Paesi donatori, senza la separazione tra responsabilita’ politiche, di controllo e di gestione della cooperazione allo sviluppo.
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