Sostenibilità

Sempre più spazio per gli yacht sempre meno per la natura

di Redazione

Nel 2004 la Regione Campania ha reso operativo il Progetto integrato portualità turistica, che ha messo in cantiere oltre 70 interventi riguardanti la portualità regionale, tra cui 7 relativi ai porti della penisola sorrentina, con un aumento di più di 300 posti barca. L’iter di approvazione di questi progetti, oltre a mancare di pianificazione e analisi costi/benefici, è andato in deroga alla legge regionale 35/87 (sulla pianificazione territoriale) che esclude l’incremento delle strutture per il diporto nautico come obiettivo di sviluppo turistico locale e ne sottolinea i rischi di alterazione del regime delle correnti, di inquinamento marino, di sottrazione di aree idonee alla balneazione non ammissibile in un’area dove queste sono estremamente limitate. La penisola sorrentina-amalfitana, oltre ad essere in Campania uno dei luoghi più ricchi dal punto di vista ambientale – paesaggistico e naturale, ospita anche un parco regionale, una riserva marina protetta ed alcune aree della Rete Natura 2000.
Dal punto di vista naturale la conseguenza sarà la distruzione di habitat marini protetti, come le praterie di posidonia oceanica, sia per gli impatti dovuti ai lavori di ampliamento delle strutture portuali sia per l’inquinamento marino procurato dagli scarichi dei motori delle imbarcazioni. Dal punto di vista turistico l’allargamento dei porti non solo sottrarrà aree destinate alla balneazione, ma la distruzione dell’ambiente naturale di certo non sarà di stimolo per un turismo che sempre di più è alla ricerca di ambienti tutelati e rispettati. Il WWF ha aperto una vertenza su questi progetti per il rispetto delle leggi nazionali e regionali e delle procedure di Valutazione di impatto ambientale e Valutazione di incidenza, nate proprio a garanzia della tutela del territorio.


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