Famiglia

Sempre più piccole le vittime della pedofilia online

Nel 40% dei casi le immagini sono di bambini sotto i 4 anni. Italia sesta al mondo per richiesta di materiale pedopornografico

di Sara De Carli

Sono sempre più piccoli i bambini che cadono nella rete della pedofilia online: il 40% ha meno di 5 anni. Il dato veramente sconcertante è contenuto nel 16° Rapporto annuale sulla pedofilia in internet, presentato oggi dall’Osservatorio Internazionale di Telefono Arcobaleno.

Nell’anno 2011, l’Organizzazione ha inviato agli Internet Service Provider coinvolti 71.806 segnalazioni relative alla presenza di materiale pedopornografico sul web, circa 10.000 in più rispetto all’anno passato, in continuità con l’espansione registrata nei periodi precedenti. Dall’analisi dei dati rilevati nell’ambito dell’attività di monitoraggio di Telefono Arcobaleno, emerge, inoltre, una sempre maggiore presenza della pedofilia sui principali Social Network, che risulta aumentata del 20% rispetto all’anno precedente.

Italiani sesti al mondo
La maggior parte dell’offerta pedofila in rete si conferma di matrice europea (73%) e nordamericana (23%) con i Paesi Bassi che continuano a ricoprire i primi posti della classifica, seguiti da Stati Uniti, Germania e Federazione Russa. I pedofili sulla rete invece sono, prevalentemente, di nazionalità americana, tedesca, inglese, francese, russa e italiana.

L’analisi della situazione italiana rispetto alla pedopornografia evidenzia la presenza di una dinamica diversa per la domanda e l’offerta: sebbene, infatti, il nostro paese ospiti una quantità minima di siti pedofili, parte dall’Italia una quota notevole delle richieste di materiale pedopornografico sul web. I dati relativi alle rilevazioni periodiche di Telefono Arcobaleno collocano l’Italia al sesto posto della classifica dei Paesi da cui parte la richiesta di pedopornografia (sono il 4,79% dei pedofili fruitori di materiale pedopornografico sul web).

Sono invece i Paesi Bassi a registrare, negli ultimi cinque anni, l’aumento più significativo dei materiali pedopornografici ospitati che rappresentano il 40% dei casi rilevati da Telefono Arcobaleno nel 2011 (nel 2007 erano l’11% delle segnalazioni annue).

Il profilo
Quanto al profilo del pedofilo, emerge che gli indagati sono tutti di genere maschile e appartengono a tutte le classi di età, con una concentrazione maggiore di soggetti in età compresa tra i 20 e i 39 anni (6 casi per 100mila abitanti di genere maschile).  Dai dati reperiti dal N.I.T. emerge che si tratta prevalentemente di soggetti incensurati (95%), appartenenti a tutti i livelli socio economici e di istruzione; emerge, inoltre, che la maggior parte dei consumatori di pedofilia in rete vive all’interno del nucleo familiare (con i genitori o con un partner).

Tali informazioni evidenziano come il pedofilo on line sia, generalmente, una persona ben inserita e integrata nel contesto familiare e sociale, confermando, quindi, la scarsa visibilità sociale di tale patologia. In Lombardia, Veneto, Sicilia, Emilia Romagna e Lazio si concentrano più della metà degli indagati (57%).

La pedofilia on line, attraverso l’analisi dell’Osservatorio Internazionale, emerge in tutta la sua complessità e nelle sue reali dimensioni; le azioni di contrasto adottate finora, invece, appaiono spesso distanti dal reale problema e risultano essere del tutto inoffensive per le organizzazioni criminali che gestiscono la maggior parte delle attività pedofile in rete.


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