Diritto alla salute

Sempre più esami e servizi in farmacia

Dal rapporto di Cittadinanzattiva e Federfarma emerge la progressiva trasformazione dei punti vendita di farmaci in presidi sanitari multifunzionali. Utili anche contro la desertificazione sanitaria. Cresce la telecardiologia (dal 28 al 76,5%). Ma c’è divario tra nord e sud ed è ancora poco sviluppato il supporto all’assistenza domiciare

di Nicola Varcasia

Aumenta il numero delle farmacie coinvolte nella sperimentazione della Farmacia dei servizi. Nei primi tre anni di rilevazioni, il dato oscillava intorno al 60%, negli ultimi due anni supera il 70%. In costante ascesa anche l’adesione delle farmacie a iniziative di screening per tumore al colon-retto. Si passa dal 18% del 2018 al 78,8% del 2024. Tra i servizi offerti, è la telemedicina l’area di maggior crescita. Se nel 2018 erano il 10% quelle che offrivano il telemonitoraggio della pressione arteriosa, nel 2024 si supera il 70%.

Le lacune

Analogamente la telecardiologia passa dal 28% al 76,5%. Cresce la diffusione del servizio prenotazioni, dal 63% del 2018 al 79,1% del 2024. Non si consolida, invece, il dato sull’impegno delle farmacie in tema di aderenza alle terapie. È bassa la partecipazione dei farmacisti ai programmi di supporto (28,3%), con il 51,9% di loro che segnala ostacoli burocratici. Altra area che meriterebbe di essere rafforzata è quella dei servizi di supporto all’Assistenza domiciliare integrata, con valori rispetto agli altri servizi offerti in farmacia sempre molto bassi (dal 7% del 2018 si è scesi al 6,5% del 2024.

Il campione

Sono questi alcuni dei dati che emergono dall’ottavo Rapporto sulla farmacia, presentato Cittadinanzattiva e Federfarma, con il supporto non condizionato di Teva. Questa edizione è stata realizzata grazie ai dati raccolti da settembre a dicembre 2024, con la partecipazione di 1600 farmacie e 1200 cittadini, con lo scopo di fotografare l’evoluzione dei servizi innovativi, la distribuzione dei farmaci e le sfide del sistema.

Le prospettive

«Con questo Rapporto offriamo una valutazione civica dell’implementazione della “farmacia dei servizi”, in risposta ai bisogni dei cittadini, in particolar modo di quelli residenti nelle aree interne del Paese, e delle persone fragili, anziani e pazienti con patologie croniche. Questa transizione segna progressi ma il processo ancora non può ritenersi completato», dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva. Per migliorare la situazione occorre anzitutto «favorire il processo che vede le farmacie come luogo privilegiato per effettuare le vaccinazioni, allargandone lo spettro, ma anche favorendo la diffusione di nuovi servizi a supporto dell’assistenza domiciliare e dell’aderenza terapeutica, nonché della medicina di genere», aggiunge Mandorino.

Assistenza di prossimità

L’obiettivo di fondo di questo lavoro è quello di ascoltare i bisogni dei cittadini e raccogliere «le esperienze dei farmacisti per disegnare l’evoluzione di una farmacia sempre più rispondente alle esigenze di salute della collettività. In questo modo intendiamo costruire un percorso partecipato che porti ad un’assistenza sanitaria di prossimità e che metta realmente al centro la salute e il benessere del cittadino», precisa afferma Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale.

Opinioni a confronto

A detta dei farmacisti interpellati, cresce l’offerta dei servizi. Rispetto al 2023, aumenta il numero di farmacie che offre una gamma di servizi: test ed esami diagnostici quali l’esame della glicemia (83,7%, nel 2023 era l’81,6%), del colesterolo (79,1% rispetto al 78,4% del 2023), dei trigliceridi (74,7%, un anno fa il dato si fermava al 73%); CUP e servizi correlati (79,1% rispetto al 77,4% del 2023). È ormai diffusa la possibilità di prenotare e ritirare farmaci e prodotti in farmacia (85%), così come il tradizionale servizio delle preparazioni galeniche (62,2%). Di contro ancora poco sviluppata l’offerta di servizi di supporto all’assistenza domicialiare (6,5%).

I servizi più diffusi

Per i cittadini, i servizi maggiormente fruiti rimangono gli stessi del 2023, ma la richiesta è in leggero calo: prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare in farmacia (richiesto dall’84% degli interpellati, nel 2023 era l’86,5%), monitoraggio dei parametri (45,7%, nel 2024. nel 2023 era 46,3%), Cup e servizi correlati (34,7%. Nel 2023: 38,7%), preparazioni galeniche (28,4%. Nel 2023: 34%). Tra le prestazioni che non erano a conoscenza si potessero trovare in farmacia, troviamo spirometria (10,1%), servizi di supporto all’Adi (9%) e programmi di supporto all’aderenza terapeutica (8,1%).

Desertificazione sanitaria

Poco più di un terzo dei farmacisti interpellati ha indicato che la propria farmacia si trova in una zona rurale. Di queste, l’80,1% è una farmacia rurale sussidiata, collocandosi in un comune con meno di 3000 abitanti. È interessante notare come la vicinanza delle farmacie sussidiate ad ambulatori e strutture sanitarie pubbliche è meno frequente rispetto a quelle collocate genericamente nelle zone rurali, a dimostrazione di quanto esse siano – in entrambi i casi, ma in particolar modo nei comuni con meno di 3000 abitanti – un presidio prezioso di contrasto al fenomeno della “desertificazione sanitaria”, cioè all’assenza o rarefazione, in rapporto alla popolazione residente, di professionisti sanitari. C’è, infatti, entro 10 chilometri: un ambulatorio del medico di medicina generale per il 96,5% delle rurali e il 92,7% delle sussidiate, un poliambulatorio o un ospedale per il 68,2% delle rurali e il 59,2% delle sussidiate, un ambulatorio pediatrico per il 68,2% delle rurali e per il 54,8% delle rurali sussidiate.

Visione completa

Il rapporto, che si può consultare sul sito di Cittadinanzattiva, prosegue con l’analisi dell’utilizzo dei farmaci equivalenti, della medicina di genere, della disponibilità dei farmaci, in particolare di quelli riclassificati in fascia Apht, relativa al canale ospedaliero. In proposito, il 79,8% dei farmacisti intervistati dichiara di aver già iniziato a gestire la distribuzione dei farmaci riclassificati dalla fascia A-Pht alla fascia A, come disposto dall’Aifa. La novità è apprezzata da chi ne usufruisce, a detta del 55,9% dei farmacisti, anche se ancora rilevante appare, agli occhi del 32,7%, la quota di cittadini che non ne ha consapevolezza. Al riguardo, ad esplicita domanda se fosse a conoscenza della novità che rende disponibili alcuni farmaci per il diabete, precedentemente distribuiti in diretta e DPC, ora disponibili in regime convenzionato nelle farmacie di comunità, solo il 13,8% di persone ha risposto di esserne consapevole.

In apertura, foto del National Cancer Institute da Unsplash

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