Economia

Sempre in prima linea sul fronte accoglienza

Impegnate da anni sul fronte dell’integrazione sociale dei nuovi arrivati, le coop sociali devono essere pronte a raccogliere le sfide del futuro

di Redazione

a cooperazione sociale impegnata nel settore dell?immigrazione ha rappresentato in questi anni una delle forme del consolidarsi degli interventi di integrazione sociale degli immigrati nel nostro paese. Le forme di volontariato che erano intervenute per fronteggiare le emergenze di questo nuovo fenomeno hanno saputo trasformarsi in imprese sociali che, considerando l?immigrazione ormai strutturale, hanno orientato la propria mission verso servizi strutturati, continuativi e professionali: dagli sportelli informativi e di accoglienza ai Centri di servizi specializzati, dalla mediazione culturale alla progettazione e gestione di nidi, scuole materne e centri educativi multietnici, dall?accompagnamento nei percorsi di integrazione ad attività di studio e ricerca alla realizzazione e gestione di centri di accoglienza e alloggi. Senza dimenticare gli interventi su casi specifici: minori non accompagnati, profughi e richiedenti asilo, prostitute, donne sole con bambini, nomadi, detenuti, alcolisti e altri border line. Le cooperative si sono via via caratterizzate per l?avanzato carattere multietnico sia nella base sociale che nella struttura operativa, e per avere costruito ex novo servizi professionali e continuativi prima inesistenti. Lo spazio in cui si è posta la cooperazione sociale che opera nell?immigrazione è quindi in quel complesso di azioni, progetti e interventi che stanno al contorno dell?inserimento lavorativo degli stranieri, ma rappresentano la premessa indispensabile per dare concretezza a politiche di accoglienza favorendo percorsi di immigrazione positivi. Oggi peraltro l?azione di inserimento lavorativo di immigrati necessita di una riflessione aperta dalla nuova situazione di un mercato del lavoro che non assorbe in maniera automatica la nuova forza lavoro ma necessita di percorsi di orientamento, formazione e riposizionamento, soprattutto verso le donne e le persone a rischio di marginalizzazione e povertà. Continuare a svolgere questa funzione pone alla cooperazione sociale alcune sfide nuove e impegnative. Ne cito tre: 1. Innanzitutto il consolidamento delle esperienze imprenditoriali, sia in termini di solidità imprenditoriale che di know how; in particolare sviluppando competenze di lettura e monitoraggio dei flussi migratori e del cambiamenti demografici e sociali attraverso le proprie reti regionali e nazionali in grado di fare investimenti di scala (ricerca, sviluppo, sistemi informativi, osservatori, software, ecc.) con ricadute territoriali. 2. L?investimento nelle risoluzioni del problema abitativo, in particolare sviluppando partnership imprenditoriali con il sistema della cooperazione di abitazione. 3. Lo sviluppo di azioni incentrate sul binomio immigrazione-cooperazione internazionale (realizzando progetti di cooperazione con paesi di provenienza e coinvolgendo da protagoniste le stesse comunità immigrate). Per realizzare tutto questo sarà necessario che si affrontino alcune questioni di fondo. Innanzitutto il fatto che l?immigrazione sia un tema politicamente e socialmente caldo, per cui le politiche sono, se non di chiusura, comunque timide e prudenti e mai con un taglio di ricadute su tempi medi e lunghi. La conseguenza è un carattere degli interventi di ispirazione pubblica con un taglio ancora troppo assistenziale e comunque troppo concentrato sull?esito dei singoli interventi, poco coordinati e non appartenenti a una logica e filosofia complessiva. E poi c?è il problema che la cooperazione sociale (ma anche altri soggetti di terzo settore) viene vista ancora dal pubblico solo come strumento e partner operativo di singoli interventi, e non come attore delle politiche di accoglienza dei migranti. Se faticosamente il nostro paese saprà prestare attenzione a queste dimensioni del problema, siamo sicuri che anche con il contributo della cooperazione sociale si potranno affrontare le sfide poste dall?immigrazione e offrire ai nuovi venuti un vero cammino verso la cittadinanza. Di Davide Drei vicepresidente Federsolidarietà


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