Profit & non profit

Semestre d’oro per Enel. Farà bene al Cuore (di Enel)?

Il gigante elettrico sugli scudi per i conti del primo semestre 2024, spinti dalle rinnovabili. Seppure con ricavi ridotti, l'utile netto cresce notevolmente. Alla fine dello scorso esercizio agli azionisti andarono 3 miliardi mentre solo 4 milioni furono i contributi delle società del gruppo alla storica onlus, Enel Cuore, che in 20 anni ha distribuito oltre 120 milioni alle associazioni

di Giampaolo Cerri

La soddisfazione di Flavio Cattaneo è palpabile, anche se il virgolettato inserito nella nota del Gruppo Enel di ieri è, tutto sommato, contenuto: «Nel corso del primo semestre 2024», dice l’a.d., «abbiamo conseguito eccellenti risultati, guidati da una significativa crescita organica realizzata attraverso la rigorosa esecuzione dei pilastri del nostro Piano Strategico, le azioni manageriali intraprese ci hanno già permesso di ripristinare una solida generazione di flussi di cassa operativi e di ridurre l’indebitamento finanziario a circa 55 miliardi di euro se consideriamo anche le operazioni in fase di finalizzazione già annunciate al mercato, raggiungendo così un livello di leverage tra i più bassi dell’intero settore. Continueremo ad applicare questo approccio concreto con grande disciplina anche nel prosieguo dell’anno, per costruire un’azienda sempre più profittevole, resiliente e in grado di generare valore a beneficio dei nostri azionisti e degli altri stakeholder. Per fine anno, confermiamo il raggiungimento dei target fissati per il 2024».

Sei mesi in grande

L’a.d. di Enel ha infatti comunicato i risultati del primo semestre del gruppo che fanno segnare una discreta percentuale di crescita, rispetto ai primi sei mesi dell’2023. Se infatti diminuiscono i ricavi, 38,7 miliardi di euro contro i 47 del primo semestre 2023, è per effetto della diminuzione dei prezzi dell’energia, ma cresce il margine operativo lordo (Ebidta), 12.862 milioni di euro (era stato di 9.676 milioni nel primo semestre 2023, e quindi +32,9%), e l’utile netto di 4, 1 miliardi contro i 2,5 dei primi sei mesi del 2023. In aumento, vale a dire, del 64,9%. A contribuire a questa metà d’anno molto positiva, «l’andamento dei ricavi derivanti dalla vendita di energia prodotta da fonti rinnovabili e dalle attività di gestione delle reti di distribuzione».

Buone notizie per la storica onlus?

Risultati che dovrebbero far sperare anche Enel Cuore, la storica onlus nata in seno alla multinazionale dell’energia proprio 21 anni fa che, dal 2003, come ricorda anche il sito ha sostenuto «oltre 950 progetti e donato circa 120 milioni di euro per aiutare chi aiuta: le realtà del Terzo settore che operano in tutta Italia con iniziative di inclusione sociale, inserimento lavorativo, contrasto all’abbandono scolastico, tutela della salute e percorsi di accompagnamento all’autonomia di chi è più fragile». Bilancio alla mano, nel 2023, Enel Cuore ha erogato 5,42milioni, le risorse provengono tutte dai soci che, per statuto, sono le società del gruppo: che lo scorso anno hanno garantito 4 milioni.

Nel 2023 alla solidarietà lo 0,1%
di quanto era andato agli azionisti

Lo scorso anno però la società presieduta da Paolo Scaroni aveva fatto staccare cedole agli azionisti per 3.003 milioni, gli utili fatti registrare del bilancio civilistico, approvato a maggio, ergo la quota finita alle attività del Cuore corrisponde a poco più dello 0,1%.

È poco? È uno stanziamento giusto? Intanto, l’annata d’oro che si sta prospettando fa ben sperare per il prossimo esercizio.

Le foto di apertura, Paolo Scaroni, a sinistra, e Flavio Cattaneo, a destra, sono dell’Agenzia Sintesi (Carofei e Mistrulli).

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