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Sembrava un’utopia: abbiamo compiuto venticinque anni

In questo articolo i numeri che fotografano Vidas, l’associazione che offre assistenza domiciliare ai malati terminali di cancro...

di Carmen Morrone

Sono 18mila le persone assistite in 25 anni di attività, fino a 160 malati curati contemporaneamente ogni giorno, festivi compresi, 83 operatori sanitari esperti in terapia del dolore e cure palliative, tutti retribuiti dall?associazione e con reperibilità h24, 110 volontari. Dall?anno scorso è aperto un hospice di 20 camere per pazienti che a causa di delicate situazioni socio-ambientali non possono essere curati a casa. In otto mesi sono stati ospitate 180 persone.

Questi i numeri che fotografano Vidas, l?associazione che offre assistenza domiciliare ai malati terminali di cancro, e che sono stati snocciolati in occasione della celebrazione dei 25 anni di attività. Cifre non urlate, ma sussurrate dalla fondatrice Giovanna Cavazzoni che con fermezza ha portato avanti quella che nel 1982, proprio dal settore sanitario italiano, veniva bollata come un?utopia e che invece ha rotto gli argini delle indifferenza, ha scosso le coscienze e ha anticipato le leggi.

Un servizio che è entrato a far parte del tessuto socio-assistenziale della metropoli milanese, ed è cresciuto grazie soprattutto all?apporto dei privati. Ogni anno Vidas costa 8 milioni di euro: 5,5 per l?assistenza domiciliare e 2,5 per l?hospice. Dagli enti pubblici in 25 anni Vidas ha ricevuto solo il 6-8% dei costi, di cui il 2,14% è il contributo offerto dal Comune di Milano. Che potrebbe aumentare secondo quanto annunciato dal sindaco Letizia Moratti: «Riconoscendo la grande opera svolta da Vidas, cercheremo di fare in modo di aumentare il contributo già a partire da quest?anno».L?anno scorso Vidas ha raccolto circa 8 milioni di euro e quindi ha pareggiato. Anzi, secondo i primi dati di bilancio, che è in corso di elaborazione, ci sarà un avanzo di gestione. Giorgio Troisi, segretario generale di Vidas spiega: «Il motivo è duplice: da un lato abbiamo ricevuto molte donazioni per l?avvio dell?hospice e dall?altro la nuova struttura ha aperto a luglio 2006».

Vidas ha sempre svolto efficaci raccolte fondi, ma da quest?anno l?impegno dovrà essere maggiore. «Un conto è chiedere donazioni per realizzare una struttura, come è successo per la costruzione e la messa in funzione di Casa Vidas», continua Troisi, «un altro è chiedere agli stokeholders di supportarne il funzionamento. Generalmente si sostiene un progetto, nel caso di Vidas si concorre a far funzionare un?intera organizzazione con équipe mediche, esperti e volontari». Ad aiutare Vidas nel corso del 2007 potrebbe essere l?accreditamento. Tutto è pronto in Regione Lombardia, si sono formalizzati rapporti dopo mesi di trattative e Giovanna Cavazzoni spera non restino lettera morta. Con l?accreditamento al servizio sanitario nazionale Vidas potrebbe riuscire a coprire almeno in parte i costi.

Per ricordare il quarto di secolo, infine, Vidas ha realizzato un programma culturale di nove appuntamenti, per il quale è possibile sottoscrivere un abbonamento a partire da 600 euro. L?intero programma è sul sito dell?associazione. L?anniversario è celebrato anche con la nuova campagna pubblicitaria firmata Marco Mignani, e con un nuovo spot tv interpretato da Enrico Ruggeri.

vidas
corso Italia 17- 20122 Milano
02.725111 – www.vidas.it


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