Al suo romanzo Il Derviscio e la morte è riconosciuto un tale valore letterario da essere stato inserito nei programmi delle scuole nella ex Jugoslavia. Non solo di un?opera letteraria di successo si parla, ma anche del dramma maggiormente rappresentato nei teatri dell?area balcanica e fatto oggetto nel 2002 di un film diretto dall?italiano Alberto Rondalli. (Per i cultori del genere, si segnala anche la pellicola del 1974 di Zdravko Velimrovic, mai apparsa nel nostro Paese). Predrag Matvejevic è uno dei più grandi ammiratori di Mehmed (Mesa) Selimovic e Drazan Gunjaca ha più volte confessato di ispirarsi al suo stile. Inutile dire che essersi persi questa prima opera dello scrittore bosniaco significa non aver potuto apprezzare un grande romanzo sulla vita e la giustizia, sulla morte e i legami familiari, nel suggestivo sfondo di una Turchia in pieno Impero Ottomano. A distanza di parecchia anni, Selimovic torna con un?altra imponente opera (sia per l?intensità della storia sia per il numero delle pagine) edita da Besa. Si chiama La Fortezza, gode di un?ambientazione differente – la città di Sarajevo al tempo delle guerre turco-russe – ma ha la medesima carica emotiva. Protagonisti assoluti, il giovane musulmano Ahmet Sabo e sua moglie Tanjia, due personaggi la cui interiorità tormentata, ma fresca e diretta, non mancherà di affascinare il lettore.
Mesa Selimovic
Il derviscio e la morte
Baldini Castoldi Dalai, pp. 426, euro 16
La Fortezza
Besa Editrice, pp. 417, euro 16
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