Cultura

Sei giorni per “Tracciare la rotta”

Al via martedì 8 ottobre a Bologna il primo Pandora Rivista Festival che, fino a domenica 13 ottobre, prevede dibattiti, confronti e approfondimenti in un dialogo intergenerazionale su “Sfera pubblica e cittadini in tempo di crisi”. Saranno affrontate questioni quali: il futuro dell’ecosistema dei media e il significato dell’essere cittadini critici e attivi.

di Redazione

Come essere davvero cittadini critici e attivi in un mondo in trasformazione? Ha ancora senso oggi parlare di “abitare lo spazio pubblico”? E ancora, dove porteranno i mutamenti che coinvolgono l’ecosistema dei media, dal giornalismo tradizionale all’editoria, alla sfera digitale? E, infine, tutti questi cambiamenti quale rapporto hanno con le trasformazioni economiche e sociali che stanno affrontando i Paesi occidentali?
Sono quesiti concreti che vanno a impattare la vita di ciascuno e che saranno affrontati nel corso del primo Pandora Rivista Festival dal titolo “Tracciare la rotta – Sfera pubblica e cittadini in tempo di crisi”

Parole chiave di un evento – in programma a Bologna da martedì 8 a domenica 13 ottobre -che intende non solo mettere a tema la nuova sfera pubblica ma anche sperimentarla attivamente, prefigurando e cercando di mettere in atto nuove forme di partecipazione culturale sono: generazioni, approfondimento, trasversalità, transmedialità.

Si è parlato molto di fake news, di echo-chamber e dei diversi epifenomeni legati alla digitalizzazione. Si tratta, però, di manifestazioni di dinamiche più profonde e generali che interessano le nostre società: la crisi di un modello economico e sociale divenuta manifesta dopo lo scoppio della crisi economica globale del 2007-2008, l’emergere di nuovi divari sociali, l’indebolimento del ceto medio, la fragilità delle nostre democrazie e la conseguente necessità di ripensare la globalizzazione. Leggere le dinamiche di polarizzazione, radicalizzazione e semplificazione che da qualche anno interessano lo spazio pubblico senza tenere conto di tutto ciò può portare a fraintenderne natura, cause e implicazioni.

Capire questi fenomeni richiede un approccio plurale nelle metodologie e nelle voci coinvolte. La proposta che arriva dagli organizzatori del Festival è quella di leggere le dinamiche economiche, sociali e geopolitiche insieme alle novità introdotte dai processi di digitalizzazione, alla crisi e le trasformazioni del giornalismo e dell’editoria. La crisi della sfera pubblica è al tempo stesso conseguenza e causa dello sfilacciarsi delle nostre società. La solitudine di fronte ai processi globali di un individuo impoverito e monodimensionale convive con la tentazione di scorciatoie verso forme effimere di riaggregazione.

Al tempo stesso, proprio la profondità e l’intensità dei cambiamenti suggerisce che un’ottica intergenerazionale sia necessaria e possa fornire elementi in più per comprendere ciò che sta accadendo. Il Festival adotterà la forma di un dialogo tra generazioni, nella convinzione che la tensione e la dialettica tra due punti di vista, tra quello autorevole e riconosciuto di intellettuali ed esperti e quello di chi si è formato proprio mentre si dispiegavano gli effetti di questi processi di cambiamento, possa offrire un contributo in più alla comprensione di ciò che sta accadendo.

Di fronte a queste dinamiche – spiegano gli organizzatori – , la rigenerazione, l’ampliamento e l’arricchimento della sfera pubblica diventano un imperativo se abbiamo a cuore non solo la vitalità della democrazia, ma la possibilità stessa di dare soluzioni efficaci ai problemi globali.
Per tracciare la rotta occorre sperimentare e costruire una nuova sfera pubblica e nuove forme di aggregazione, in grado di prefigurare soluzioni virtuose alle grandi fratture che segnano il nostro tempo.

Tra i protagonisti degli incontri si segnalano: Magatti, Stefanini, Bonacina, Dubini, Fubini, Barca, Ghedini, Schianchi, Ignazi: Dopo i primi due giorni si entra nel vivo con l'incontro Discorso pubblico, crisi, globalizzazione, in programma giovedì 10 ottobre alle ore 15, alla Biblioteca dell’Archiginnasio con: Federico Fubini; Mario Ricciardi; Giacomo Gabbuti; Alberto Magnani e Giovanna Faggionato. Sempre giovedì, alle ore 17 con Fabrizio Barca; Marta Fana; Emanuele Felice e Alessandro Rosina si affronta il tema Here is an alternative: l’altro discorso sulle disuguaglianze.

Venerdì 11 ottobre, a partire dalle ore 15, sempre alla Biblioteca dell’Archiginnasio cercheranno di rispondere all’interrogativo: Una sfera pubblica generativa e sostenibile?, Mauro Magatti; Pierluigi Stefanini, Roberta Paltrinieri e Riccardo Bonacina.
Algoritmi e democrazia: le frontiere del potere digitale è il tema al centro dell’incontro di sabato 12 ottobre, alle ore 14,30 (Oratorio di San Filippo Neri). Interventongono: Massimo Gaggi, Riccardo Staglianò, Rita Ghedini, Gabriele Giacomini e Fabiana Zollo.

Saranno sei giorni di dibattiti, confronti e approfondimenti su temi cruciali per orientarsi nel nostro presente – dettagli dell’evento con il programma completo in agenda online.

In apertura image by Alexas_Fotos from Pixabay

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