Welfare

Sei cieco? Non puoi salire sul treno

E' successo a Firenze, dove Giuseppe Nanti, non vedente, è stato costretto dal capotreno a scendere. L'episodio denunciato oggi dall'Unione ciechi

di Benedetta Verrini

Domenica 10 aprile, alla stazione di Firenze, Giuseppe Nanti, perugino non vedente, sale sul treno che ha prenotato e, accompagnato dall’assistente, si siede al suo posto. Arriva il capotreno. Inizia a gridare, non vuole Nanti a bordo. Non vuole un cieco a bordo. E’ da solo, non puo’ garantire l’incolumita’ di Nanti e non vuole responsabilita’, dice. ”Un cieco non e’ un pacco postale – afferma Tommaso Daniele, presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi, che oggi denuncia il fatto – e quanto accaduto non puo’ passare sotto silenzio. Ogni giorno decine di persone prive della vista si scontrano contro arcaici pregiudizi, rigurgiti di intolleranza o quel senso di fastidio che coglie molti normodotati quando vengono a contatto con un disabile”. “Fino a pochi giorni fa”, prosegue Daniele, “eravamo convinti di doverci impegnare per ottenere i corsi di formazione-lavoro, gli insegnanti di sostegno, la mobilita’, l’accesso alla cultura. Da oggi dobbiamo tornare indietro di cento anni e riprendere le battaglie per la dignita’ della persona, per il rispetto dei piu’ deboli. Per la pari dignita’ tra cittadini”. Giuseppe Nanti è dovuto scendere dal treno prenotato. Ha aspettato quello successivo e, causa ritardi, e’ riuscito ad arrivare a Perugia alle 3 di notte, invece che alle 23,15. ”Ero davvero amareggiato, all’Ufficio disabili dove ho fatto denuncia, non ci potevano credere”.


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