Festival nazionale dell'Economia civile
Sei aziende ambasciatrici di un’economia diversa
Vengono da tutta Italia, operano in settori produttivi tra loro differenti e hanno forme giuridiche e dimensioni altrettanto diverse. A Firenze le hanno premiate, dando loro il mandato di annunciare le ragioni dell'Economia civile. Nella seconda giornata, l'economista Alberto Acosta ha ricordato i cardini della dottrina del Buen vivir: essere umano, natura e relazione. Gli interventi di Augusto Dell'Erba, presidente Federcasse-Bcc, e Stefania Mancini, a capo di Assifero
Il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, sede fiorentina della VI edizione del Festival nazionale dell’Economia civile – Fnec, applaude Moreno Holding Group, Explora il Museo dei Bambini di Roma, Oltre l’arte, Panacea Social Farm, Panguaneta spa, Samec srl. Sono le sei aziende premiate da Giovanni Battista Costa, presidente di NeXt-Nuova economia per tutti, Stefania Brancaccio, segretaria nazionale dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti-Ucid e Fabiola Di Loreto, direttrice generale di Confcooperative, con la nomina ad Ambasciatrici dell’Economia civile 2024
Testimoni di un altro sistema produttivo
Sono testimonial di un sistema produttivo sano e innovativo dove il benessere delle persone e delle comunità va di pari passo alla sostenibilità economica e grazie alla collaborazione con 2Bhappy Culture company le Ambasciatrici 2024 hanno avuto a disposizione un momento di confronto e formazione sui temi dell’Economia civile e del modello culture delle “organizzazioni positive” per intercettare processi, comportamenti e linguaggi che potranno aumentare l’impatto generato su persone, business, ambiente e territori.
Explora il Museo dei Bambini di Roma è la struttura gestita da “Museo dei Bambini”, una società cooperativa sociale che incoraggia i bambini, le bambine gli insegnanti e gli adulti accompagnatori a vivere un’esperienza di apprendimento informale e innovativo, dal forte impatto ludico e con una fruizione semplice e immediata dei contenuti.
Moreno Holding Group Spa opera nel settore automotive, conta 12 sedi e oltre 250 tra dipendenti e collaboratori su quattro province dell’Emilia-Romagna e offre servizi di vendita delle auto nuove e usate, assistenza, noleggio a lungo termine, mobilità e servizi assicurativi e finanziari per le aziende. Sostiene i giovani nell’accesso al mondo del lavoro attraverso un progetto di apprendimento che allena la maturità professionale centrata sulle competenze umane e professionali per il futuro, con un percorso interamente finanziato dall’azienda e dedicato ai giovani del territorio.
La cooperativa Oltre l’arte nasce da “Progetto Policoro” l’iniziativa della Chiesa cattolica italiana pensata per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro con un approccio di autoimprenditorialità, non necessariamente legato alla logica di un “posto fisso”, quanto piuttosto alla capacità di dare valore alle competenze dei singoli.
Panacea social farm, una cooperativa sociale nata per offrire ogni giorno ai consumatori torinesi prodotti da forno genuini preparati con farine non raffinate da grani coltivati nel Parco naturale di Stupinigi. Diciotto soci, 20 lavoratori di cui otto con svantaggio o disabilità. La mission di Panacea è lavorare per ricucire i legami tra città e campagna favorendo il benessere delle persone e la tutela dell’ambiente.
Panguaneta invece è un’azienda italiana di proprietà famigliare che dal 1960 produce pannelli di compensato destinato ai mercati dell’automotive, della nautica, dell’arredamento e del design, guidando il suo settore industriale nella certificazione del proprio impatto ambientale e modellando la sua attività sui criteri della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
La Samec srl, infine, è un’azienda a conduzione famigliare nata come officina meccanica di subfornitura, ma oggi è una solida realtà del settore automotive e bianco che produce sistemi modulari di movimentazione lamiera su presse transfer e linee robotizzate inter-presse durante il processo di stampaggio a freddo. Con un unico sito produttivo nella rust belt di Torino, a Rivoli, occupa 30 persone con un’età media di 35 anni. La missione è di produrre generando benessere perché per loro il lavoro serve per il sostentamento, non solo economico ma anche e soprattutto come espressione della propria dignità e crescita umana e culturale.
La seconda giornata del Fnec
Sara Funaro, sindaca di Firenze, e Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle finanze hanno aperto la giornata parlando dal panel “Partecipare al cambiamento dell’economia: Impatto civile, inclusione sociale ed equa
fiscalità”.
La certezza del diritto, l’evasione fiscale, la semplificazione delle procedure come quelle di dichiarazione e la pressione fiscale, ha sostenuto il viceministro, «sono tutte misure concrete di diverso genere, in grado di aiutare non solamente le imprese, ma anche e soprattutto il cittadino».
Alla sindaca Funaro il compito di ricordare che Firenze ha dato da sempre attenzione alle politiche di sostenibilità ambientale, civile, sociale: «Firenze è da tempo esempio e capofila, e mi impegnerò affinché lo rimanga a lungo, su
diverse tematiche d’innovazione, dal sistema educativo a quello dei trasporti e, soprattutto, della sostenibilità», ha concluso.
«Che significa l’Economia? Di quale economia stiamo parlando? In questo momento potremmo essere felici di un incremento del Pil ma questo non è un
indicatore trasparente. Ad esempio non sappiamo quanta distruzione ambientale è stata necessaria per ottenerlo. Se vogliamo costruire un mondo sostenibile in termini ambientali, un mondo giusto in termini sociali e un mondo democratico in termici politici, dobbiamo iniziare a pensare a una nuova economia. Invece vediamo che la democrazia è in ritirata. Dobbiamo iniziare a lavorare ad
una nuova economia che deve essere sempre subordinata all’essere umano, non al capitale». Sono le parole dell’economista Alberto Acosta che ha parlato di Buen Vivir: «Al centro del concetto di “buen vivir” ci sono tre elementi fondamentali: il primo è l’essere umano, tenendo a mente che pur essendo individui ci realizziamo solo nella comunità e nel rapporto con l’altro. Il secondo, è il tenere a mente che siamo parte della natura e non possiamo collocarla a margine. In ultimo, la necessità di un altro tipo di relazione tra gli uomini, ma anche tra umano e non umano, soprattutto tramite la reciprocità e l’empatia», ha precisato Acosta.
Interviene con un video registrato, Antonio Tajani, ministro degli Esteri, per parlare di “La scelta Europea della sostenibilità integrale. Le sfide per le imprese italiane”: «A questo festival ci sono le migliori forze vive di un sistema produttivo attento anche alla dimensione sociale dell’economia, alle famiglie e ai territori. L’instabilità sui principali scenari geopolitici ha un impatto negativo sugli scambi internazionali e sulle economie votate all’export come la nostra, quella italiana, ma il nostro paese ha mantenuto la barra dritta. La sfida dunque è quella della competitività e delle politiche ambientali: le misure in questo ambito devono tenere conto della loro sostenibilità sociale, non si può frustrare la spinta delle nostre imprese verso l’innovazione e la crescita».
Augusto Dell’Erba, presidente Federcasse-Bcc non ci sta e precisa che «Aleggia questa storia che tutti dobbiamo fare la nostra parte: noi la nostra parte l’abbiamo sempre fatta, non vorrei fare qui l’elenco delle doglianze. Se l’interlocuzione col governo andrà avanti noi dobbiamo rappresentare che una cosa è fare banca di finanza, altra cosa è fare banca per l’economia reale. Noi generiamo reddito, base imponibile, e quindi contribuiamo alla generazione di
ricchezza. Capisco che nelle situazioni emergenziali si fa prima, come si fece in un certo momento con i tagli verticali, a fare prelievi straordinariamente forzosi. Ma la fiscalità deve generare valore, non produrre impoverimento. E se agiranno con questo sistema di prelievi sostanzialmente forzosi e improvvisi, peraltro su redditi già generati, quindi con una forma di retroattività sostanziale del prelievo, non credo sia questo il modo migliore per gettare le basi per un reale rilancio del paese», dichiara dal palco di Firenze.
Per Stefania Mancini, presidente di Assifero: «Il contributo delle fondazioni e degli enti filantropici nell’accelerare la transizione sociale e ambientale è ormai fondamentale, ed è riconducibile a interventi mirati sul territorio. In particolare, nelle realtà di piccole e medie dimensioni, si sono create nuove opportunità di sviluppo e riqualificazione locale, generando nuove economie e servizi collettivi. Ed è il modello italiano, sostanzialmente fondato sul radicamento territoriale, è un esempio virtuoso di sviluppo sostenibile».
foto Ufficio stampa Fnec
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