Sostenibilità

Segnali di speranza a Mezzogiorno

di Redazione

di Fulco Pratesi*
Deprime, soprattutto chi come me è per metà napoletano (e per metà ligure), dover leggere sempre statistiche in cui le Regioni, da Roma in giù, occupano posizioni umilianti tranne, purtroppo, che per i reati di malavita, abusivismo e malasanità. Ma per fortuna esistono altre statistiche in cui il nostro Sud si riscatta notevolmente. Penso ad esempio ai Parchi regionali e alle molte Riserve naturali della Sicilia, come lo Zingaro, Vendicari e tutte quelle che un illuminato provvedimento del governo regionale ha affidato alla gestione delle associazioni ambientaliste come Italia Nostra, WWF, Legambiente, Cai, ed altre di grande bellezza.
Penso alla magnifica e sfortunata Calabria, il cui territorio è oggi protetto per una percentuale che supera quella media nazionale e vanta tesori come la Sila, l’Aspromonte, il Pollino, le Serre, la Riserva Marina di Capo Rizzuto e altri, tutti o quasi in qualche modo protetti, anche se a volte ai provvedimenti istitutivi non seguono immediatamente efficaci misure di salvaguardia e adeguati contributi. Basterebbero i Parchi nazionali del Gargano e dell’Alta Murgia e diverse Riserve naturali e Oasi WWF per riscattare il fatto che la Puglia occupi l’ultimo posto in fatto di superficie coperta da boschi (purtroppo sovente percorsi da incendi). Tra le aree protette non si può tralasciare la Riserva naturale delle Cesine gestita dal WWF, quella di Torre Guaceto (anche Riserva marina). La Campania, sempre svillaneggiata per gli accumuli di rifiuti che ne imbrattano l’immagine, vanta anch’essa luoghi di massima importanza naturalistica. Come il Parco nazionale del Cilento – Vallo di Diano, un mosaico di monti, boschi, coste splendide e fiumi, infarcito di piccoli villaggi di grande bellezza e ricche tradizioni, in cui, poco a poco, l’idea della tutela sta facendosi strada.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA