Welfare
Sedicimila tossici in carcere. E domani?
Dentro/Fuori/ In carcere le persone tossicodipendenti costituiscono ormai più del 27% della popolazione detenuta
In carcere le persone tossicodipendenti costituiscono ormai più del 27% della popolazione detenuta. Ma la galera per i tossicodipendenti è inutile sofferenza, e lo spiega lucidamente, sulle pagine di Ristretti Orizzonti, la rivista del carcere di Padova, Stefano Bentivogli: «Mi viene in mente la prima notte a Regina Coeli, quando mi misero in crisi d?astinenza al terzo piano del letto a castello, che non riuscivo neanche a salirci. Al mattino, crollato dallo stress, avevo creduto di svegliarmi a casa mia dopo un brutto sogno, ed ero sceso dal letto per andare a farmi un caffè: sono volato per tre piani rischiando di ammazzarmi. E il pensiero era di farla finita subito, un bel cappio che scorresse bene, così la smettete di torturarmi: ma eravamo tanto pigiati che non c?era neppure lo spazio per appendere la corda. Alcuni compagni ti facevano intanto capire che anche il suicidio era una rottura di scatole per gli altri, che poi c?era la solita farsa di indagine, che gli avrei creato problemi. La dipendenza da una sostanza è stata più forte di me, ed io non sono stato in grado di difendermi da un sistema che ti mette all?angolo e non ti lascia possibilità diverse dal delinquere. E oggi la situazione peggiorerà, perché saranno tanti i ragazzi fuori dal giro criminale a trovarsi in carcere, senza potersi difendersi».
Parola Di Margara
Alessandro Margara commentando la nuova legge sulle droghe ne ha messo in luce l?aspetto più inquietante: «È una legge che non pone l?attenzione sulla persona, ma solo ed unicamente sulla sostanza. In fatto di dipendenze mettere al centro dell?attenzione la persona, la sua volontà recupero, è fondamentale, altrimenti non si riesce a fare quello che gli ispiratori del testo di legge dicono di voler fare, e cioè strappare alla droga le persone». Se già oggi il carcere sovraffollato, con i suoi circa 16mila tossicodipendenti, non può curare, sostenere, aiutare nessuno, che succederà domani?
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.