Mondo
Sea-Watch: «Ecco il video integrale dell’incidente del 6 novembre 2017»
L'ong pubblica un filmato di 30 minuti in cui si vedono nel dettaglio le operazioni di recupero delle persone in mare nel naufragio in cui si stima abbiano perso la vita almeno 50 persone. Sotto accusa il comportamento dell'unità navale della Guardia costiera libica presente sulla scena
Eccolo, il video integrale dell' "incidente" in mare avvenuto lo scorso lunedì 6 novembre tra un'unità della Guardia Costiera libica e la nave dell'ong Sea-Watch mentre in mare c'erano almeno 150 persone migranti in difficoltà. Il bilancio finale è da atroce bollettino di guerra: almeno 50 tra morti e dispersi, 58 persone recuperate dall'organizzazione non governativa e portate poi a Pozzallo, mentre 47 riportate dai libici nelle zona da cui sono partiti, si spera in luoghi più sicuri rispetto a quelli dai quali sono partiti e di cui gli stessi migranti hanno denunciato violenze e soprusi da parte dei trafficanti. La prima denuncia dell'accaduto era stata raccolta da vita.it intervistando il volontario italiano a bordo del gommone di salvataggio della Sea-Watch 3, il 26enne Gennaro Giudetti: il suo appello al ministro dell'Interno – per un cambio radicale delle politiche in atto con l'obiettivo di evitare ulteriori stragi come quella in cui si è trovato suo malgrado testimone diretto – ha raggiunto in pochi giorni testate nazionali e internazionali e lo stesso mondo della politica, che martedì 14 novembre 2017 alle 19 porterà lo stesso Giudetti a raccontare direttamente l'accaduto in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati.
Sea-Watch pubblica il video integrale dopo avere pubblicato foto e spezzoni di filmati, in cui tra l'altro si evince anche come la Guardia costiera libica non abbia risposto alle richieste dirette da parte della marina militare italiana e dall'IMRCC, il Comando centrale della Guardia costiera italiana che ha base a Roma, soprattutto nel momento della ripartenza verso la Libia: una manovra quantomeno spregiudicata che ha causato ulteriori sofferenze dato che alcune persone erano ancora attaccate alle corde dell'imbarcazione stessa.
Il video qui sotto è a tratti cruento, ma è una forte testimonianza di quello che sta accadendo oggi, nel 2017, nel mezzo del Mar Mediterraneo, ma che non dovrebbe accadere mai più. La speranza è che inchiodi alle proprie responsabilità chi si è macchiato di crimini, mentre dal punto di vista italiano ed europeo porti a rivedere quantomeno gli accordi presi con la LIbia di Al Serraj, proprio alla luce dell'evidente inadeguatezza degli operatori libici in mare.
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