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Sea-Eye: il peschereccio è finalmente arrivato al porto

È finita l’odissea di Seefuchs, il peschereccio dell’Ong tedesca costretto a navigare per tre giorni in condizioni meteo estreme, con a bordo 119 persone salvate dall’acqua, un numero ben superiore alla capacità dell’imbarcazione. Lo sbarco questa mattina a Pozzallo

di Ottavia Spaggiari

Sono stati giorni interminabili per Seefuchs, il peschereccio dell’Ong tedesca interamente gestito da volontari provenienti da tutta Europa, che da mercoledì scorso ha navigato in condizioni meteo estreme, dopo aver salvato dall’acqua 119 persone. Inutili i tentativi di trasbordo su altre imbarcazioni per via del vento e delle onde alte.

«Il tempo è peggiorato moltissimo un’ora dopo l’inizio dei soccorsi», ha raccontato il capo dell’equipaggio, che venerdì ha mandato il segnale di “Pan Pan”, ovvero di massima emergenza, per chiedere aiuto.
Un viaggio durissimo, per un’imbarcazione di venti metri con un numero di passeggeri ben superiore alla capacità massima. A bordo anche due donne incinte, di cui una di sette mesi. Un’odissea per i volontari e per chi è stato salvato dal mare che aveva già trascorso 20 ore su un gommone che imbarcava acqua.

L’imbarcazione è entrata questa mattina nel porto di Pozzallo, un attracco reso possibile, come fanno sapere dall’Ong «dalla buona collaborazione con Mrcc di Roma e soprattutto dalla petroliera “Mineral Energy” (con i suoi 289 metri, più dieci volte la lunghezza della nostra Seefuchs) che, con l’imbarcazione della Guardia Costiera CP941, ci hanno accompagnato, riparandoci dalle onde».

Anche Sea-Watch, altra Ong tedesca tra le pochissime rimaste nel Mediterraneo, aveva offerto il proprio aiuto, cercando di trasbordare i passeggeri sulla propria imbarcazione, più grande, dove erano già a bordo 232 persone salvate in altre operazioni di soccorso.
Sea-Watch aveva poi ricevuto da Roma l’obbligo di procedere verso nord e ha ricevuto l’indicazione del Place of Safety con molto ritardo, quando si trovava in prossimità della costa siciliana, il porto indicato è stato poi quello di Reggio Calabria. Come ha notato Sergio Scandura, giornalista di Radio Radicale che da tempo segue gli sbarchi, non era mai accaduto un ritardo simile nell’assegnazione di un porto per una nave umanitaria.
Quello della Sea-Watch è stato il primo sbarco effettuato da una Ong dal giuramento del nuovo governo. Rapido il commento del ministro dell’interno Matteo Salvini: "Non è possibile che via siano Ong con bandiere spagnole, olandesi e di Gibilterra che arrivano in Italia. C'è da lavorare”, ha riportato Repubblica. "Purtroppo non è con l'attuale regolamento delle Ong che operano nel Mediterraneo che si può intervenire in maniera efficace. C'è un preciso disegno al limite delle acque territoriali della Libia per fungere da taxi".
Il presidente della Camera Roberto Fico, impegnato in una serie di incontri con Amnesty International e Medici senza frontiere, ha dichiarato, anche se non in replica diretta a Salvini: «"Ritengo che chi fa solidarietà deve avere tutto il supporto dello Stato, lo Stato deve stare vicino a chi aiuta gli ultimi, perché la loro sofferenza è la mia sofferenza, la loro ricerca di una dignità è la mia ricerca, non solo in tema di migranti ma in generale di diritti. Ho incontrato Msf perchè è una Ong molto importante, che si occupa in tutto il mondo di aiutare le persone che hanno bisogno, ha campi in zone di guerra ed è impegnata soprattutto nel Mediterraneo. La solidarietà appartiene a tutti».

Intanto, dalla Sicilia, Sergio Scandura, su Twitter, fa sapere che: «il comandante della nave Ong (Seefuchs n.d.r.) ora sotto interrogatorio (SIT) dalla Mobile, nella stessa stanza dove il 17 marzo vennero sentiti i membri della Open Arms», anche se «Non si ha al momento notizia di eventuale delega dei magistrati alla squadra Mobile per questo 'interrogatorio' (SIT) del comandante #Seefuchs. Prevedibile che si stia intanto ricostruendo il totale disimpegno di Malta».

Foto: Ottavia Spaggiari

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