Non profit

Se un diritto scaccia l’altro

La mobilità e l'assegno ordinario di invalidità sono incompatibili tra loro (di Damiano Bettoni).

di Redazione

Dal 31 dicembre 2003 sono passato in mobilità accompagnata (legge 223/91 accordo sindacale 30/7/2003) sino a settembre 2007 (finestra pensione di anzianità con 35 anni di contributi e 58 di età). Il 2 aprile ho ricevuto dall?Inps comunicazione che mi è stato riconosciuto e liquidato un assegno di invalidità per tre anni (tumore operato a marzo 2003) e riceverò gli arretrati da settembre 2003 sino al 30 aprile (quando scadono i quattro mesi di preavviso). Però devo optare per la mobilità o per l?assegno di invalidità. Con quest?ultimo perderei il diritto acquisito di andare in pensione di anzianità da ottobre 2007, in quanto i contributi figurativi che ho con la mobilità li cancellano. Tutto ciò mi sembra inverosimile. Se avessi continuato a lavorare avrei ricevuto lo stipendio di 2mila euro mensili, per tre anni l?assegno di invalidità e sarei andato in pensione nel 2007. Adesso che sono in mobilità, se usufruisco di quell?assegno ?per disgrazia ricevuta?, la pensione me la posso scordare. E i contributi figurativi promessi?

Tommaso B. (email)

Comprendiamo il suo disagio e la sua rabbia per le alternative che le hanno proposto, ma purtroppo le informazioni che le hanno dato sono corrette. Per analizzare il suo caso, dobbiamo partire dal concetto di incompatibilità tra le due prestazioni, la mobilità e l?assegno ordinario di invalidità, con la possibilità di optare per uno dei due trattamenti scegliendolo non necessariamente in relazione all?importo delle prestazioni, ma anche in considerazione delle conseguenze che possono derivare in futuro da tale scelta, potendo essa determinare il mancato accredito della contribuzione figurativa. Nel caso in cui decida di optare per l?assegno di invalidità, le viene in soccorso la possibilità di effettuare i versamenti volontari, una possibilità che le è vietata in presenza di qualsiasi altra pensione diretta, ma compatibile, invece, con il godimento dell?assegno di invalidità, essendo questa una prestazione a carattere temporaneo. Questa possibilità , che può avere un notevole costo e tuttavia in parte compensato dal maggiore importo del predetto assegno rispetto a quello della indennità di mobilità e in parte dalla circostanza che la contribuzione volontaria è totalmente deducibile dal reddito. Un suggerimento questo che, se attuato, la metterebbe nelle condizioni, nell?eventuale revoca o non conferma dell?assegno e nella certezza della copertura assicurativa, di perfezionare il diritto alla sua pensione di anzianità. Occorre una attenta valutazione, rivolgendosi al Patronato Acli della sua città, per stabilire se risulta, complessivamente, più opportuno scegliere l?assegno rispetto all?indennità di mobilità, pur, in questa ipotesi, sobbarcandosi la contribuzione volontaria che è pari al 29,57% della retribuzione imponibile dell?anno precedente la domanda di autorizzazione. Da qui deve muoversi perché dobbiamo auspicare che l?assegno le venga revocato per le migliorate condizioni di salute e si trovi alla fine nel diritto alla pensione di anzianità. È anche chiaro che, optando per l?indennità di mobilità, l?assegno di invalidità sospeso verrebbe ripristinato con effetto dalla data dalla quale cessa il diritto al trattamento di mobilità. Una azione legale per una diversa interpretazione della norma non ci appare proponibile, in quanto la legge n. 236/93 è chiara e perentoria : «I trattamenti ordinari e speciali di disoccupazione e l?indennità di mobilità sono incompatibili con i trattamenti pensionistici diretti», poi con legge n. 451/94 corretta con la facoltà della opzione e quindi temperata dal regime della rigida incompatibilità.

Damiano Bettoni

Il punto La mobilità e l?assegno ordinario di invalidità sono incompatibili. Nell?optare per l?una o per l?altro occorre valutare le conseguenze: l?assegno di invalidità è l?unico che permetterebbe di effettuare versamenti volontari. Così non si rischia di perdere l?anzianità.

Partecipa alla due giorni per i 30 anni di VITA

Cara lettrice, caro lettore: il 25 e 26 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, VITA festeggerà i suoi primi 30 anni con il titolo “E noi come vivremo?”. Un evento aperto a tutti, non per celebrare l’anniversario, ma per tracciare insieme a voi e ai tanti amici che parteciperanno nuovi futuri possibili.