Welfare

Se ti assenti, perdi il diritto alla riabilitazione

Anffas Nazionale ed Anffas Sicilia chiedono chiarimenti sulla circolare esposta dal Centro Servizi Riabilitativi di Messina

di Anffas Onlus - Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale

Sono giunte ad Anffas Onlus, Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, diverse segnalazioni da familiari ed associazioni della Provincia di Messina che chiedono un intervento urgente a tutela del diritto alla riabilitazione e di conseguenza alla salute delle persone con disabilità.

Le diverse segnalazioni lamentano tutte la gestione dei servizi riabilitativi in provincia di Messina ed allegano una circolare del Centro Servizi Riabilitativi del territorio in cui le persone con disabilità che fruiscono dei servizi vengono informate che “… qualora dovessero assentarsi per più di una settimana, senza giustificato e comprovato motivo, soprattutto senza darne tempestiva comunicazione, saremo costretti a restituire la relativa autorizzazione del trattamento in corso all’ASP…”.

Le persone con disabilità ed loro genitori e familiari, già gravati da servizi carenti e da un taglio generalizzato delle risorse a sostegno dell’inclusione sociale, del diritto allo studio e del diritto alla salute, si lamentano di una circolare che risulta inequivocabilmente contro le leggi vigenti e fortemente lesiva dei livelli essenziali di assistenza.

La gestione dei trattamenti riabilitativi (e, quindi, delle possibili assenze da parte dei fruitori dei servizi), infatti, è disciplinata da leggi regionali e da leggi nazionali che chiaramente sanciscono il diritto alla continuità delle prestazioni a garanzia del raggiungimento degli obiettivi previsti nel progetto riabilitativo.

A ciò si aggiunga che al fine di garantire tutela alle strutture riabilitative per i costi sofferti anche nell’ipotesi di mancata erogazione della prestazione per assenza dell’utente, l’art. 15 della Legge Regione Sicilia N° 16/86 garantisce comunque l’erogazione dell’80% della retta a favore del Centro Riabilitativo.

Risulta quindi assai discutibile, oltre che illegale, l’autonoma ed impropria iniziativa di cessare l’autorizzazione del trattamento riabilitativo previsto per la persona in carico, adducendo la dubbia motivazione che ciò serva per consentire l’erogazione di prestazioni a favore di altre persone in lista d’attesa, adducendo che “meglio un po’ per tutti, anziché tutto per pochi”.

Così facendo, infatti, si lede il diritto alla salute ed alle prestazioni delle persone che usufruiscono del servizio e si crea grandissimo disagio e danno a coloro i quali potrebbero trovarsi, dopo una sola settimana di assenza, a trovare bruscamente ed improvvisamente sospese prestazioni essenziali per la propria salute e miglioramento della qualità della vita.

La tenuta di autonome liste d’attesa da parte dei singoli Centri di Riabilitazione risulta, tra l’altro, contro le previsioni normative regionali le quali prevedono un’unica lista d’attesa presso l’azienda sanitaria provinciale così da evitare che gli utenti possano, anche involontariamente o nel disperato tentativo di ricevere assistenza sanitaria, moltiplicare le domande di salute effettivamente esistenti.

Questo quadro sottolinea, inoltre, quanto la prassi dei Centri di Riabilitazione del territorio si svolga, piuttosto che, come dovrebbe, nel rispetto della Legge e quindi della tutela di diritti fondamentali, al di fuori della legalità e con pericolose deviazioni, che possono creare danni gravi ed irreversibili alle persone con disabilità (anche in tenerissima età).

Infine e soltanto sotto il profilo del “buon senso“ si ritiene che al fine di evitare ipotetici episodi di “assenteismo” da parte degli utenti ed al fine di tutelare tutte le persone poste in “lista d’attesa” per le prestazioni, ben possono le amministrazioni competenti procedere ad adottare delle procedure “uguali per tutti” e dunque a livello regionale, che stabiliscano regole certe e di buon senso volte a bilanciare la tutela dei diversi interessi.

Per tutte queste ragioni, Anffas Onlus Nazionale ed Anffas Onlus Sicilia comunicano che saranno vicine alle persone con disabilità ed ai loro familiari della Provincia di Messina, avendo già conferito mandato professionale a legale di fiducia affinché l’Azienda Sanitaria Provinciale, a tutela del diritto  e del buon andamento della gestione dei Centri, verifichi e risolva con urgenza quanto accaduto.

 

Gabriella D’Acquisto

Presidente Anffas Onlus Sicilia

Roberto Speziale

Presidente Nazionale Anffas Onlus 

Per maggiori informazioni
D.ssa Roberta Speziale
Responsabile
Area Comunicazione e politiche sociali
Anffas Onlus
Tel. 06/3611524 int. 15

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