Cultura

Se per qualcuno il problema è Imagine…

di Lorenzo Maria Alvaro

«In 25 anni siamo passati da un violoncellista come Rostropovich che suona Bach davanti a un Muro abbattuto, a uno che improvvisa una canzonetta antireligiosa dopo una notte di morte, invitandoci a immaginare come sarebbe bello un mondo senza paradiso, senza capire che in questo sradicamento del rapporto tra io e Dio c’è la ragione del nostro inferno. Il collasso dell’Europa in questo quarto di secolo è nelle note e a me pare che l’unica salvezza sia nel ritorno alla meravigliosa complessità di Bach relativizzando l’emotiva banalità di Lennon. Salvaguardare la nostra libertà sarà attività complicata e passa dalla relazione con Dio, il resto è solo canzonetta». Così Mario Adinolfi ha commentato le immagini di un ragazzo che il giorno dopo gli attentati suonava al pianoforte il classico Imagine di John Lennon. Seguito poi da molti che, su giornali e social, hanno ironizzato sul gesto.

Più che la canzone, come spia di un Occidente ormai in decadenza, c’è il fatto di guardare con questi occhi ad un ragazzo che suona per esorcizzare la paura.

In ogni caso Imagine è quello che dice Adinolfi?

Lo stesso Lennon dice del suo brano che è un testo più vicino al Manifesto del partito comunista che a un inno alla pace. Auspica infatti una società in cui non trionfino i valori del materialismo, dell’utilitarismo e dell’edonismo. Per Lennon si tratta di una canzone «antireligiosa, antinazionalista, anticonvenzionale e anticapitalista, e viene accettata solo perché coperta di zucchero».

Si tratta di una canzonetta? Non sono un musicologo. Mi limiterò dunque a fare un elenco di chi ha ritenuto che Imagine fosse degna di nota.

Potremmo cominciare col dire che si tratta di un brano, e non capita spesso, citato da Jimmy Carter, allora presidente degli Usa che sottolineò come in molti paesi del mondo la canzone godesse dello stesso rispetto riservato agli inni nazionali.

Ma chiaramente neanche Carter era un esperto di musica. Dunque proviamo a vedere se c’è qualcuno che di musica capisce e che ha ritenuto questa canzone degna di essere suonata.

– Elton John ha eseguito Imagine in un concerto live a Central Park, il 13 settembre 1980, circa tre mesi prima della morte di Lennon.
– I Queen l’hanno eseguita il 9 dicembre 1980 allo stadio di Wembley, un giorno dopo la scomparsa di John Lennon.
– I Guns N’ Roses eseguivano la canzone come interludio durante la loro canzone Patience nello “Skin ‘n Bones leg of their Use Your Illusion world tour” del 1993.
– Stevie Wonder ha eseguito la canzone insieme alla Atlanta Symphony Youth Orchestra durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Atlanta del 1996.
– Neil Young eseguì la canzone durante il concerto America: A Tribute to Heroes[15] il 21 settembre 2001.[16]
– Madonna eseguì la canzone durante il suo Re-Invention Tour del 2004.
– Peter Gabriel interpretò il brano durante le Olimpiadi Invernali di Torino del 2006.
– Lady Gaga ha eseguito la canzone durante la “13th Annual HRC National Dinner” del 2009.
– Eddie Vedder ha eseguito la canzone al Super Bock Super Rock nel luglio 2014 a favore della pace fra Israele e Palestina.

C’è poi chi ne ha fatto delle cover, tra cui:
– Joan Baez ha registrato una cover del brano per il suo disco Any Day Now.
– Tommy Emmanuel ha registrato una versione strumentale nel disco ‘Determination’.

In Italia invece  Zucchero ha eseguito Imagine nel suo Live at Kremlin del 1991. La prima ad incidere Imagine in italiano è Ornella Vanoni nel 1972 nel 33 giri Un gioco senza età. Alberto Fortis ne ha inciso nel 1985 una versione in italiano, Immagina, nell’album West of Broadway con un testo, firmato da Fortis stesso, totalmente differente dall’originale. Gino Paoli l’ha invece riproposta nel 1996 nell’album Appropriazione indebita con un testo più vicino all’originale, ma non completamente fedele. Gianni Morandi l’ha proposta in inglese nel 1996 nel concerto tenuto davanti a papa Giovanni Paolo II a Bologna, cambiando ed edulcorando i riferimenti anti-religiosi nel testo. Durante la serata 9 settembre 2011 le cantautrici Elisa, Paola Turci e Fiorella Mannoia hanno ripreso il brano in occasione dell’incontro Nazionale di Emergency, presso il Nelson Mandela Forum di Firenze. Il DJ Gigi D’Agostino l’ha invece remixata con una voce femminile.

Insomma si può dire che per essere una canzonetta, anche a 44 anni dalla sua uscita, continua ad avere un certo peso.

Forse per capire perché per Adinolfi e i suoi epigoni sia un problema bisogna andare a vedere come venne accolta la canzone in Italia, dal punto di vista delle vendite. E scopriamo che il 45 giri non riuscì ad andare oltre il terzo posto, superata, nel corso dei mesi di presenza in classifica, da Tuca tuca di Raffaella Carrà, Chitarra suona più piano di Nicola Di Bari e Montagne verdi di Marcella Bella.

Qui un link per tutte le cover (di professionisti e non) di una traccia che è, piaccia o no, tra le più amate e famose al mondo. Da tanti considerata un vero e proprio manifesto per la pace.

Insomma si punta il dito su un ragazzo perché di fronte all’impensabile, di fronte a 129 persone trucidate e giustiziate, di fronte ad un bagno di sangue senza senso, ha deciso di mettersi al piano e suonare una delle canzoni più famose del mondo sulla Pace. Speriamo solo di non dover decidere noi domani cosa suonare in circostanze simili…

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