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Se Onlus fa rima con rebus

La nuova legge fiscale pensata per sdoganare il non profit sta complicando la vita a tutto il Terzo settore. C’è chi pensa che associazioni di volontariato ed enti non profit siano diventati ricchi, c

di Marco Piazza

Novantotto, anno del non profit? Se il buon giorno si vede dal mattino l?appuntamento storico per il Terzo settore è rimandato. A quando non si sa Ma come, proprio adesso che c?è la legge fiscale sulle Onlus? Proprio adesso, e proprio a causa delle difficoltà di digestione di quella legge. Forzatura? Provate a esaminare questi tre indizi (che, come si usa dire nei tribunali, fanno una prova). Primo indizio: circola in questi giorni, negli uffici per la giustizia minorile di tutt?Italia, una nota inviata dalla sede centrale del ministero di Grazia e Giustizia in tema di convenzioni con il non profit. Il senso della missiva è il seguente: «Visto che il Terzo settore è agevolato fiscalmente dalla legge sulle Onlus non vi sognate di aumentare l?importo di tali convenzioni, anzi, dove è possibile, tagliate». Secondo indizio: i responsabili degli enti non profit sono nel pallone, e bombardano di telefonate il ministero delle Finanze e i consulenti fiscali. «Come faccio a sapere se rientriamo tra le Onlus?», «come dobbiamo cambiare lo statuto?», «che facciamo con l?Iva?», sono solo alcune delle domande più frequenti. Che restano ancora troppo spesso senza risposta. Infine, il terzo indizio, quello politico. Scaduto da un mese il termine per la nomina dell?Authority sulle Onlus, di tale organismo non c?è ancora traccia. E ce ne sarebbe un bisogno disperato. Questa è la situazione a un mese e mezzo dall?entrata in vigore del decreto n.460, mentre già si sente parlare di legge quadro sul non profit e mentre dal Palazzo si sprecano le promesse di un coinvolgimento politico del non profit. Promesse da marinaio? Proviamo a capirlo. Il ministero che stringe i cordoni Mittente: ?Ministero di Grazia e Giustizia?. Destinatario: ?Direzioni dei centri giustizia minorile?. Oggetto: ?Rinnovo convenzioni comunità?. Nel testo si legge che le direzioni non dovranno in nessun caso aumentarne l?importo. Al contrario dovranno tagliare, visto che gli enti dell?area del non profit, a partire dal 1° gennaio 1998, godranno di ?tassazioni alleggerite in modo sostanziale?. I commenti degli addetti ai lavori non sono teneri, anche perché la circolare ha il solo torto di mettere nero su bianco l?aria che tira: «È una dichiarazione pericolosa e stupida», dice Costanza Fanelli, responsabile delle cooperative sociali per la Legacoop. «La situazione delle convenzioni è già drammatica, soprattutto in alcune regioni. E poi non sta scritto da nessuna parte che tale legge abbassa i costi per gli enti non profit, anche se sono in molti a pensare questa stupidaggine». Per Salvatore Pettinato, tributarista e membro della prima commissione Zamagni, quella del ministero di Grazia e Giustizia «è un?interpretazione istintiva. Ancora manca un?analisi tecnica del dettato normativo, ma una cosa è certa: se il legislatore ha defiscalizzato è per aiutare il Terzo settore, non certo per ostacolarlo». Taglia corto il ?padre? del decreto, Stefano Zamagni: «Le convenzioni non c?entrano con la legge. E parlare di tagli adesso, nel 1998, è quantomeno prematuro. Fra un anno, quando sarà decollata la legge, si vedrà». La difesa del ministero è affidata al direttore generale della Giustizia minorile, Luigi Magno. «È un problema di bilancio. Dalla Finanziaria abbiamo avuto meno soldi rispetto all?anno scorso e siccome vogliamo mantenere le convenzioni siamo costretti a comportarci in questo modo». Quindi, sembra dire Magno, Onlus o non Onlus il budget a disposizione è scarso e per farlo bastare per tutti bisogna ridurre le convenzioni. Dubbi amletici e tempi biblici Una settimana fa la Gazzetta ufficiale ha pubblicato un decreto (il testo integrale è a pag.28) che risolve alcuni problemi urgenti nell?applicazione della legge. Ma le questioni da risolvere sono ancora tante, come racconta Andrea Petrucci, il segretario generale del Summit della solidarietà: «Gli enti riconosciuti, a differenza di quelli che non lo sono e che sono Onlus per legge, non solo devono cambiare lo statuto entro giugno, ma per ottenere il riconoscimento formale devono aspettare l?ok delle autorità tutorie e qui i tempi potrebbero farsi biblici. A meno che non intervenga il ministero delle Finanze, con un regolamento ad hoc». Per Salvatore Pettinato, sono tantissimi gli enti del Terzo settore che non sanno se possono essere o meno Onlus. «E non è detto che gli convenga esserlo». Dalle Finanze, il dottor Pasquale Busa del Secit, l?uomo che si sta materialmente occupando dell?applicazione del decreto, gira l?Italia in lungo e in largo per rispondere alle domande del ?popolo non profit?. «È vero, ci sono ancora delle questioni da risolvere, ma è fisiologico che in questa fase ci siano delle difficoltà». Poi annuncia che «entro poco tempo, al massimo qualche settimana, sarà pronta una circolare chiarificatrice». Meno preoccupato Nuccio Iovene, segretario generale del Forum del Terzo settore: «Avverto che c?è una grande attenzione. Si sta facendo un lavoro di verifica sulla legge, che sarà utile per fare entro un anno le variazioni, come prevede la stessa legge delega». Cercasi presidente per l?Authority Entro il 31 dicembre scorso il presidente del Consiglio, dopo aver ascoltato i ministri delle Finanze, del Lavoro e della Solidarietà sociale, avrebbe dovuto nominare l?autorità di controllo. Ma un mese dopo, di questo fondamentale organismo non si vede traccia. Il problema principale sembra essere quello del nome del possibile presidente. Dopo il rifiuto del professor Zamagni, la cerchia dei cosiddetti ?papabili? si è ristretta a tre nomi. In pole position c?è il professor Carlo Borzaga, dell?università di Trento, spinto dal ministro Livia Turco. Poi Cesare Bises, uomo vicino al ministero delle Finanze e già membro della commissione Zamagni, e Salvatore Pettinato, un ?battitore libero? che riscuote molto successo nel mondo del Terzo settore. Ancora incerta la partita che, però, a detta di Zamagni, dovrebbe concludersi entro pochi giorni.


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