Economia

Se Lo sportello coop parla tedesco

Un patto che vale il 25% di Cassa Centrale Banca. Ma soprattutto l’ingresso nel mercato di prodotti e consulenze per le banche...a cura di, Christian Benna

di Redazione

Niente risiko. Ma alleanze sì. E anche oltre frontiera. Dopo la nascita di CrediUmbria, dalla fusione delle Bcc di Terni e Trasimeno, l?ultimo segnale del fermento nel mondo del credito cooperativo arriva dal Trentino Alto Adige, dal Veneto e dal Friuli Venezia Giulia.

Lassù nel profondo Nord Est d?Italia la Cassa Centrale Banca, fondata nel 1974 per sostenere l?azione di raccolta del risparmio di Bcc e casse rurali, ha aperto il capitale a soci tedeschi. Soci non qualunque. A comprare il 25% del capitale sociale è la Dz Bank, fra i primi gruppi bancari di Germania con 909 miliardi di masse amministrate, 30 milioni di clienti,16 milioni di soci e riunisce sotto il suo cappello 1.100 Raiffeisen e Volksbanken (banche di credito agricole paragonabili alle casse rurali italiane). Dz Bank ha intrapreso la corsa allo sviluppo per aggregazioni già dagli anni 70, quando esistevano 15 banche centrali regionali. Dal 1971 in poi Dz Bank è cresciuta fino a strappare la leadership alla Dg Bank (Deutsche Genossenschaftbank), incorporata nel 2001. Ma la strategia di espansione non si ferma qui. Dopo l?approdo in Oriente, a Singapore ed Istanbul, con due filiali specializzate nel capital market, anche l?Italia diventa terra di conquista, seppur nell?ottica di collaborazione con il sistema del credito cooperativo. La partecipazione in Cassa Centrale Banca ne è un esempio, ma non sarà l?unico. «Dopo aver consolidato il mercato nazionale», ha affermato Wolfgang Kirsch, presidente di DZ Bank nel corso del meeting di Praga in cui sono state poste le basi per la nuova alleanza,« guardiamo con interesse fuori dalla Germania». E infatti altri deal potrebbero essere siglati nei prossimi mesi.

L?obiettivo per il momento non è la clientela retail, ma è quello di diventare leader nei prodotti (asset management, finanza strutturata) e nelle consulenze al settore bancario, con un occhio di riguardo al segmento cooperativo. Il tutto seguendo la strada della partnership piuttosto che della concorrenza agguerrita. Anche con Iccrea holding, la fabbrica di prodotti finanziari delle Bcc. Che la discesa dei tedeschi in Italia non sia una calata dei lanzichenecchi, ma anzi un?opportunità per tutti, lo sostiene anche Franco Senesi, presidente di Cassa Banca Centrale.

«Quest?operazione», spiega Senesi, «ci consente di garantire nuovo slancio alla nostra banca e ulteriore forza alle Casse rurali e Bcc, che potranno disporre di servizi ancora più efficienti e qualitativamente all?avanguardia, mantenendo inalterato il loro grado di autonomia gestionale a servizio della comunità di riferimento». E poi aggiunge: «Il nostro auspicio è che l?accordo con il partner europeo possa andare a vantaggio del resto del sistema cooperativo nazionale. Noi siamo parte di un movimento che vede nella Federazione nazionale – Federcasse – il terminale associativo, e non abbiamo intenzione di mutare riferimento».


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