Vedova dal ?78, ho la pensione di reversibilità. Nel ?98 l?Inps mi aveva ricalcolato dall?origine tale pensione, integrata al minimo, con un incremento significativo dell?importo e circa 7 milioni di arretrati. Ho chiesto spiegazioni agli sportelli poiché mi avevano detto che avrei avuto diritto all?applicazione di una sentenza della Corte Costituzionale ma non all?aumento poiché mio marito è deceduto giovane con pochi contributi. Una scritta sugli elaborati faceva pensare all?applicazione della sentenza 495. A fine ?99 l?Inps mi ha mandato altra documentazione col ricalcolo della pensione, questa volta ridotta dello stesso importo precedente e con un debito di 10 milioni per il periodo ?96-99. Qual è il calcolo esatto? Devo restituire le somme erogate? Posso rimborsarle a rate?
Risponde Giuseppe Foresti, Direttore Generale Patronato Acli
Le elaborazioni dell?Inps in linea generale non ripropongono il conteggio della pensione iniziale ma si limitano a mettere in evidenza gli incrementi o decrementi applicati confrontati con le somme erogate (elaborato storico). Per capire se sia o meno giusto l?importo ora in pagamento si dovrà richiedere all?Inps il rilascio di specifica documentazione del calcolo della pensione. Non si trattava comunque di applicare sentenze della Corte Costituzionale se la sua pensione era già integrata al minimo. Supponendo che l?importo esatto in pagamento sia quello più modesto, integrato al minimo, è evidente che l?Inps ha commesso un errore nel ?98, anche perché lei avrebbe chiesto solo l?applicazione di eventuali benefici previsti dalla legge. Quanto all?obbligo di rimborsare, la questione è assai complessa e richiede in ogni caso una valutazione di merito per ogni situazione. Tuttavia possiamo dire, in linea generale, che nel suo caso si potrebbe applicare l?art. 13 della L. 30.12.91 n. 412, il quale prevede che non si debba provvedere ad alcun rimborso quando le somme sono state erogate in base a formale e definitivo provvedimento del quale sia data espressa comunicazione all?interessato e che risulti viziato da errore di qualsiasi natura imputabile all?ente erogatore.
Se queste sono le caratteristiche della documentazione ricevuta dall?Inps, dovrà provvedere ad inoltrare ricorso onde evitare la restituzione del debito. In caso di azione coattiva dell?Inps, sarà necessario opporsi con azione giudiziaria.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.