Welfare

Se l’impresa sociale prova a misurare l’intangibile

Ieri la cooperativa sociale For.B, per prima in Italia ha presentato il suo Social Impact Report. Un’iniziativa che segna il passaggio dalla rendicontazione alla valutazione anche economica dell’impatto sociale. L’intervento del direttore di Aiccon

di Paolo Venturi

L’impresa sociale, al centro della Riforma in corso (attualmente licenziata dal Senato e in attesa di approvazione alla Camera), si trova oggi di fronte ad una sfida che si fonda essenzialmente su due passaggi: da un lato, il passaggio dalla cultura della separazione, in cui l¹utente è inteso come soggetto passivo e beneficiario di prestazioni standard, alla co-produzione dei servizi, all’interno della quale la comunità da semplice stakeholder assume un ruolo attivo: diventa “prosumer”, ossia quel soggetto collettivo che investe, condivide e collabora a ridisegnare i servizi.

Dall’altro lato, il passaggio dall’esecuzione alla trasformazione, che implica a il superamento di una visione “prestazionale” del servizio. Trasformare, di fatto, implica una capacità di produzione di valore aggiunto attraverso processi innovativi che comportano il coinvolgimento e l’interazione dell’impresa sociale con i beneficiari dei servizi prodotti. In altre parole, per poter agire una trasformazione e, quindi, “impattare” sulla comunità e i territori di riferimento, l’impresa sociale è chiamata a rigenerare la propria natura imprenditoriale a finalità pubblica.

Cosciente di questi passaggi, la cooperativa sociale For.B, originata da un processo di fusione di due cooperative sociali del territorio, ha deciso di dotarsi di uno strumento coerente con l’esigenza di rendere esplicito il proprio valore aggiunto e sostenere così i processi di innovazione (tecnologica e sociale).

Il Social Impact Report 2015 di For.B, quindi, nasce da una duplice esigenza: quella interna, di includere e rendere partecipe il proprio capitale umano di un percorso imprenditoriale; quella esterna, non solo di rendere conto dell’evidenza degli esiti delle attività messe in campo (dimensione di output) bensì di restituire alla comunità l’evidenza delle trasformazioni prodotte in termini di impatto, ossia di come For.B abbia contribuito al cambiamento nel lungo periodo delle condizioni di vita delle persone o dell’ambiente in cui essa opera.

All’interno di questa prospettiva, misurare diventa la condizione necessaria per poi valutare, ossia attribuire valore mettendo in luce le qualità che delineano l’identità delle imprese sociali. Per For.B investire nell’inserimento lavorativo è stata l'occasione per: produrre impatto positivo per la comunità, ad esempio attraverso la bonifica di un terreno (di quasi 6 ettari) confiscato alla mafia, che è stato rigenerato (il valore dell’asset oggi è pari a 1 milione di euro) anche attraverso l’attivazione di una collaborazione con Slow Food; produrre benefici per la Pubblica Amministrazione, in particolar modo da un punto di vista economico attraverso il risparmio (stimato in circa 114 mila euro all¹anno) generato nei confronti dell’ente pubblico attraverso l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati; dare vita ad attività innovative, come quella di Funghi Box, che promuove il concetto di upcycling generando suolo produttivo attraverso il riciclo di fondi di caffè (5 mila kg) da (20) bar di Forlì.

La logica che guida l’implementazione di queste attività non è meramente quella della produzione “collaterale” di esternalità positive derivanti dallo svolgimento dell’attività core della cooperativa sociale (l’inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati), quanto piuttosto quella di affiancare a quest’ultima ­ in una logica strategica e di investimento all’interno di un disegno imprenditoriale ben definito ­ ulteriori attività volte a contribuire allo sviluppo sostenibile (sia da un punto di vista sociale, che economico ed ambientale) della propria comunità.
Attraverso la realizzazione del primo Social Impact Report di For.B, AICCON, sul piano scientifico e pratico, ha iniziato a sperimentare il passaggio dalla rendicontazione (etimologicamente “rendere conto”, propria del bilancio sociale) alla valutazione (cioè “dar valore”), con la ferma convinzione che sia arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti ed iniziare un percorso di apprendimento per comunicare e condividere “il valore reale dell¹intangibile”.

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