Diritti & disabilità
Se la vita indipendente è un progetto che scade
Giornalista e “attivista a rotelle” Valentina Tomirotti ha denunciato via social che dal 1 gennaio non ha più alcun aiuto «per il progetto della mia indipendenza». Con la fine del 2023 non ci sono più i fondi per l’assistente personale previsti dalla Regione Lombardia per il piano sperimentale in provincia di Mantova. Una figura per lei indispensabile. Con una domanda finale: «Per essere serena dovrei andare in un istituto?»
Capodanno è passato da pochi giorni quando Valentina Tomirotti, creator digitale, giornalista molto attiva sui social, anzi “attivista a rotelle” come si definisce sui suoi profili Instagram e Linkedin, pubblica un post: «Qui non possiamo mai stare tranquilli. Finisce un anno di incertezze di autonomia e ne ricomincia un altro dove le stesse incertezze diventano amare verità. Da questo momento non ho alcun aiuto di alcun tipo per la progettualità della mia vita indipendente».
E prosegue: «Ringrazio #regionelombardia, Asst di Mantova e il mio Comune di Porto Mantovano (dove pago le tasse) per non essere mai a supporto, ma per essere solo l’ennesima limitazione per vivere con dignità».
Il caso Lombardia
Ma cosa è successo? A cavallo di Capodanno sia Aisla, sia Uildm avevano denunciato con forza i tagli ai sussidi da parte di Regione Lombardia.
Ma quello di Valentina Tomirotti è un caso un po’ diverso, infatti il suo è quello di una persona che fino al 31 dicembre 2023 stava abilitando il suo progetto di vita indipendente. «Nel piano era compreso un assistente personale per 40 ore la settimana» racconta Tomirotti. «Bisogna sapere poi che il piano di zona di Mantova è sperimentale e per avere fondi occorre fare una richiesta».
Vita indipendente… a tempo determintato
In pratica Valentina Tomirotti aveva fatto domanda per il Progetto vita indipendente – Pro.vi, «un progetto a parte con fondi ben precisi distribuiti su tre linee di intervento: assistenza, socialità e tecnologia. Io ho partecipato per la tecnologia e l’assistente, il tutto è iniziato nel gennaio 2023 e avrebbe dovuto concludersi nell’aprile 2023, poi da aprile è stato prolungato a settembre, sono andata anche a Milano dall’assessore Lucchini. Alla fine il progetto è stato prolungato fino a dicembre, ma dal primo gennaio 2024 non ho più nulla».
Insomma, come se dall’oggi al domani Tomirotti non avesse più bisogno di un’assistente personale «come se la mia condizione di vita fosse cambiata all’improvviso» osserva. Ora, a lei non rimane che puntare alla misura B2, «ma con quei fondi non copro l’assistenza che invece la sperimentazione copriva al 100%. La B2 invece non ci riesce e anche aggiungendo la mia indennità di accompagnamento arriverei a coprire la metà della cifra. L’assistente è un lavoratore che ha i suoi diritti, contributi compresi», insiste.
Difficile guardare al futuro
Un altro particolare è che guardando alla vita indipendente Valentina sottolinea come «nella mia concezione di vita indipendente, dovrei avere due assistenti h 24, ora ho ancora i miei genitori, ma per il mio futuro? Per essere serena dovrei andare in un istituto?» si chiede retoricamente. Per poi aggiungere: «Forse è quello che vogliono?».
Invece Valentina Tomirotti chiede solo di poter «vivere con dignità costruendomi una vita come chiunque altro, ma dopo la mia denuncia sui social nessuno mi ha contattato, anzi al mio Comune si sono risentiti… ».
Nell’immagine in apertura Valentina Tomirotti
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