Famiglia

Se la vaccinazione diventa un investimento

L’idea del ministro del Tesoro inglese muove i primi passi: dal prossimo anno anche i risparmiatori italiani potranno sottoscrivere obbligazioni utili a debellare le malattie nei paesi poveri

di Emanuela Citterio

«Buongiorno, vorrei una di quelle obbligazioni con cui si vaccinano i bambini». Una frase che si potrebbe sentire pronunciare in una banca, in teoria dal prossimo primo gennaio. In pratica, però, ci vorrà del tempo e il ministero dell?Economia, interpellato da Vita, non rilascia dichiarazioni ufficiali in merito. L?adesione dell?Italia all?Iff – International finance facility, i bond per lo sviluppo inventati dal ministro del Tesoro inglese Gordon Brown per reperire nuovi fondi per l?aiuto ai paesi poveri, risale allo scorso settembre. E, nelle intenzioni, l?impegno del nostro Paese dovrebbe diventare realtà all?inizio del 2006 proprio sul fronte delle vaccinazioni: «Ci siamo impegnati», afferma Giorgio Guglielmino, consigliere del ministero degli Esteri, «insieme a Francia, Spagna, Svezia e Regno Unito a sostenere una prima declinazione pilota di un nuovo meccanismo finanziario, l?Iff-Im». Dove il suffisso Im sta per Immunization: i fondi serviranno per una grande campagna di vaccinazione infantile nei 72 Paesi più poveri, contro malattie già sconfitte nel resto del mondo. Scopo dell?Iff-Im è reperire in modo immediato liquidità per l?aiuto allo sviluppo attraverso l?emissione di obbligazioni garantite dai governi, che le rimborseranno con erogazioni dilazionate nell?arco di un ventennio. La copertura per i primi dieci anni stanziata dagli Stati aderenti è di 3 miliardi e 200 milioni di euro, con l?obiettivo di raggiungere i 4 miliardi. Per conoscere i particolari basta contattare Gavi, l?alleanza globale per i vaccini creata nel 2000 da Unicef e Organizzazione mondiale della sanità a partire da una donazione da un miliardo e mezzo di dollari della Fondazione Bill & Melinda Gates. Risparmio al sicuro Innanzitutto, chi potrà acquistare questi bond? «Potranno sottoscriverli sia privati che istituzioni», spiega la portavoce del Gavi in Italia, Paola De Angelis. «La loro convenienza deriverà dalla sicurezza e dal relativo vantaggio economico che investire in questi titoli comporterà. La struttura, infatti, prevede un rating ?tripla A?, saranno cioè titoli molto affidabili». La cooperazione allo sviluppo affidata quindi al risparmiatore medio? «È presto per dirlo», frena la De Angelis, «bisognerà vedere come reagirà il mercato. Ci sarà una strategia di collocamento delle obbligazioni. Anche per evitare che si generi speculazione». Il beneficiario dei fondi raccolti con l?Iff-Im è proprio Gavi. «Il nostro scopo», spiega la De Angelis, «è vaccinare il maggior numero di bambini, e finanziamo i governi secondo un meccanismo premiante a seconda dei risultati che ci riportano». Finora l?unico contribuente privato è rimasto però Bill Gates, che copre più della metà del fondo di 2 miliardi e 600 milioni attualmente a disposizione. Programmi a lunga scadenza Un organismo ad hoc emetterà le obbligazioni dell?Iff-Im. I fondi saranno custoditi da un canale istituzionale – probabilmente la Banca mondiale – che li verserà a Gavi per vaccinare i bambini nei paesi più poveri. L?intera operazione si concluderà nel 2025, compreso il rimborso dei titoli. «Il meccanismo», spiega Paola De Angelis, «è flessibile abbastanza da permettere a Gavi Vaccin Fund di valutare quanti progetti possono essere finanziati dall?Iff-Im, quantificare su base semestrale o annuale di quante obbligazioni c?è bisogno, andare dai governi e dire: in base del vostro impegno annuale noi abbiamo bisogno che ci garantiate un tot di obbligazioni». Secondo Gavi questo strumento assicura «la possibilità di promuovere programmi pluriennali nei paesi poveri, grazie alla possibilità di avere a disposizione fondi certi, perché garantiti in anticipo dai governi. Con la cooperazione tradizionale si sa cosa si ha quest?anno ma non cosa accadrà quello successivo, si va avanti per progetti annuali mentre è difficile sostenere i paesi beneficiari in politiche di medio o lungo periodo». «Il contributo dell?Italia sarà di 30 milioni di dollari all?anno», sottolinea Guglielmino. «Saranno fondi straordinari, aggiuntivi a quelli del biennio 2006-2007 per i progetti ordinari delle organizzazioni non governative». Sotto la lente L’identikit del progetto Iff- International finance facility è il nuovo strumento ideato dal ministro dell?Economia inglese Gordon Brown per finanziare l?aiuto allo sviluppo IffIm – International finance facility for ImMuniZation è la declinazione pilota dell?Iff per supportare la vaccinazione nei paesi più poveri. Durata: 20 anni I paesi che sostengono l?Iff-Im: Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna, Svezia Le cifre a copertura del fondo di garanzia: Gran bretagna 35% con 130 milioni di dollari l?anno, Francia 25% con 100 milioni di dollari l?anno, Italia 10% con 30 milioni di dollari l?anno, Spagna 3% con 12 milioni di dollari l?anno, Svezia contributo unico di 27 milioni di dollari. La fondazione Bill & Melinda Gates ha annunciato un contributo di 750 milioni di dollari al fondo per i vaccini per i prossimi 10 anni Gavi è il fondo globale per i vaccini, a cui verranno indirizzati i fondi raccolti con l?Iff-Im. Vi partecipano i governi, la Fondazione Gates, Banca mondiale, Organizzazione mondiale della sanità, Unicef, aziende farmaceutiche, istituti di ricerca pubblici e privati, organizzazioni non governative Le malattie per cui Gavi fornisce i vaccini: polio, morbillo, pertosse, tetano, difterite, tubercolosi


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