Non profit

Se la polizza dimentica la csr

Assicurazioni Un rapporto boccia gran parte delle aziende italiane

di Redazione

Bocciatura assicurata. Senza una buona “copertura” di Csr, le polizze del made in Italy rischiano grosso. Oggi si beccano il cartellino giallo alzato delle agenzie di rating di sostenibilità, domani quello rosso del mercato. È quanto emerge dal rapporto sulle best practice delle compagnie assicurative europee firmato da Vigeo, società di analisi sulla responsabilità sociale d’impresa, che mette in fondo alla classifica una buona fetta delle aziende italiane.
Non mancano le eccezioni, come Alleanza per le buon performance nella gestione delle risorse umane e Unipol per il rapporto con fornitori e le associazioni di categoria (comprese quelle dei consumatori). Troppo poco per un settore strategico per l’economia , come ricorda Vigeo, particolarmente esposto alle richieste di Csr, e che nel Vecchio continente vale più di mille miliardi, malgrado la brusca battuta d’arresto in seguito alla crisi subprime (-16% l’indice assicurativo Stock 600).
Nella top ten europea per capitalizzazione figura la sola Generali che, secondo Cristina Daverio, responsabile ricerche di Vigeo Italia, «ha avviato serie politiche di Csr». La ragione del dinamismo sta nella sensibilità dei consumatori e delle istituzioni oltreconfine: «Se in Italia le nostre compagnie scontano un certo ritardo è colpa soprattutto del contesto, di un mercato che non richiede cambiamenti concreti».
In Europa si respira un’altra aria. Allianz, Standard Life e Friends Provident hanno investito massicciamente sul fronte ambientale, anche proponendo prodotti “verdi”. «In Italia in pochi hanno compiuto questo sforzo: è il caso di Unipol e di Cattolica con il lancio di fondi etici». Avia e Axa vanno forte anche su altri fronti, come quello delle pari opportunità, che languono in casa Italia. Spiega la Daverio: «Il settore assicurativo italiano si trova di fronte a una doppia sfida che riguarda tutto il sistema produttivo. Ad esempio la valutazione dei rischi ambientali dovrebbe essere uno dei cardini delle polizze made in Italy».

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