Mondo
Se la corsa all’IPhone 6 si trasforma in fundraising
L’ONG britannica Depaul UK ha trasformato la lunga coda davanti al negozio Apple di Londra, in una campagna di sensibilizzazione e fundraising per i giovani senzatetto, mettendo all’asta il primo posto della fila
In vendita da venerdì scorso l’Iphone 6 ha già battuto tutti i record, arrivando a 10 milioni di prodotti venduti in soli tre giorni. Migliaia di fan entusiasti si sono accampati di notte sui marciapiedi davanti ai negozi delle principali città del mondo, per riuscire a mettere le mani per primi sull’ultimo IPhone. Scene di ordinaria isteria da Apple che però, una non-profit britannica è riuscita a trasformare in occasione di sensibilizzazione e fundraising.
Insieme ad un gruppo di volontari, Joe Howes responsabile raccolta fondi di Depaul UK, l’organizzazione che si occupa di giovani senzatetto nel Regno Unito, ha battuto d’anticipo i fan più scatenati, accampandosi alle porte del negozio Apple di Regent Street a Londra, due giorni prima dell’uscita dell’IPhone 6 e riuscendo così a conquistare i primi ambitissimi posti della fila che si era poi andata a creare nelle ore successive.
Nei due giorni successivi i rappresentanti di Depaul UK hanno poi usato la strada su cui la folla di fanatici Apple era accampata per portare avanti una campagna informativa sull’emergenza senzatetto e povertà giovanile. Howes e i volontari hanno poi messo all’asta su E-Bay il proprio posto in fila, il ricavato è andato a favore dell’organizzazione. Secondo Depaul UK, nel Regno Unito, ogni anno sono circa 80 mila i giovani che vivono per strada. L’organizzazione è famosa nel terzo settore britannico per le iniziative di fundraising creative. Si terrà il prossimo 13 ottobre, la CEO Sleepout London, l’evento di sensibilizzazione e raccolta fondi che invita i leader della città, dirigenti amministrativi e manager d’azienda, ad abbandonare le proprie case per una sera per provare a capire cosa significhi dormire per strada.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.