Economia

Se la cooperazione dimentica i giovani

«Se si considera la composizione dei consigli di amministrazione, solo l'11% dei consiglieri e l'8,1% dei presidenti delle cooperative analizzate nel rapporto "La Cooperazione in Italia" hanno meno di 35 anni. L'età media dei membri dei consigli di amministrazione delle cooperative italiane supera i 50 anni, con valori medi che variano tra i 49,6 anni nelle cooperative di produzione e lavoro e i 60,8 anni in quelle di consumo». L'analisi di due ricercatori di Euricse

di Chiara Carini ed Eddi Fontanari

Negli ultimi anni, le cooperative italiane hanno dimostrato di essere attori fondamentali nell'affrontare le sfide sociali ed economiche del nostro tempo, con l’obiettivo di promuovere la sociale, incrementare l'occupazione e il reddito, migliorare i servizi sanitari territoriali e attuare politiche attive del lavoro. Tuttavia, per realizzare appieno il loro potenziale, è necessario affrontare alcune sfide cruciali che ancora si presentano. L'analisi condotta da Euricse nel rapporto "La Cooperazione in Italia" fornisce uno sguardo approfondito sullo stato attuale del settore e traccia delle prospettive per un futuro equo ed inclusivo, proponendo riflessioni sulle direzioni di sviluppo da seguire e sulle strategie necessarie per accedere ai fondi strutturali, nonché sul ruolo delle cooperative nell'implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Il rapporto evidenzia innanzitutto la diffusa presenza delle cooperative in tutto il Paese, con un peso economico significativo, soprattutto nel Nord Italia. Nel corso del 2021, le cooperative non bancarie analizzate hanno registrato un fatturato di quasi 140 miliardi di euro, evidenziando l'importanza di settori quali l'agricoltura, la produzione e il lavoro, il consumo e il sociale (incluse le imprese non cooperative controllate da cooperative stesse). Inoltre, le banche di credito cooperativo hanno ottenuto finanziamenti lordi per 142 miliardi di euro nel 2022, dimostrando la fiducia che le persone ripongono nelle cooperative come alternative al tradizionale sistema bancario. Sotto il profilo occupazionale, le cooperative hanno contribuito alla creazione di 1,6 milioni di posizioni lavorative nel corso del 2021. Questi risultati evidenziano il ruolo significativo che le cooperative svolgono nel contesto economico e sociale italiano.

Tuttavia, il rapporto sottolinea anche alcune importanti criticità. Una delle principali sfide che le cooperative italiane devono affrontare riguarda la transizione generazionale. Nonostante il contributo significativo delle cooperative alla creazione di occupazione nel Paese, si registra un divario generazionale all'interno delle posizioni decisionali. I giovani sono sotto-rappresentati nei consigli di amministrazione, con una presenza limitata che potrebbe compromettere la vitalità e l'innovazione delle cooperative nel lungo termine. Nel 2021, il 18,1% delle posizioni lavorative create è stato occupato da lavoratori con meno di 30 anni, mentre il 19,2% delle posizioni era occupato da lavoratori con 55 anni o più. Tuttavia, se si considera la composizione dei consigli di amministrazione, solo l'11% dei consiglieri e l'8,1% dei presidenti delle cooperative analizzate avevano meno di 35 anni. L'età media dei membri dei consigli di amministrazione delle cooperative italiane supera i 50 anni, con valori medi che variano tra i 49,6 anni nelle cooperative di produzione e lavoro e i 60,8 anni in quelle di consumo. Anche tra i presidenti delle cooperative si riscontra un'età media elevata, con una media di 51,4 anni per le cooperative di produzione e lavoro e 63,2 anni per le cooperative di consumo.

Un'altra sfida fondamentale è rappresentata dall'equità di genere. Nonostante le donne occupino più della metà delle posizioni lavorative nelle cooperative italiane (cooperative sociali in primis, con il 73% delle posizioni occupate da donne al 2021), è necessario progredire ulteriormente per garantire una maggiore partecipazione femminile nei ruoli decisionali. Il rapporto enfatizza l'importanza di promuovere l'equità di genere e favorire l'attiva partecipazione delle donne in tutti i settori produttivi, evidenziando i vantaggi concreti e misurabili che ne derivano.

È di massima importanza prendere coscienza della centralità della parità di genere e del ricambio generazionale nei vertici delle cooperative. Questa consapevolezza si è rafforzata grazie all'accelerazione data dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ha posto la parità di genere come uno degli elementi centrali per lo sviluppo economico del Paese, ed un requisito fondamentale per ottemperare alle normative e accedere ai finanziamenti del Next Generation EU. A livello europeo, infatti, è stata ribadita l'importanza di collegare la crescita del Paese all'occupazione femminile e alla partecipazione attiva delle donne e dei giovani in tutti i settori produttivi, mettendo in luce i vantaggi tangibili e misurabili che ciò comporta.

Per affrontare la successione generazionale e l'equità di genere nelle cooperative italiane, è necessario promuovere attivamente l'inclusione delle donne nei ruoli decisionali, garantendo pari opportunità di crescita e leadership. Ciò implica compiere ulteriori progressi nella partecipazione femminile, facilitando lo sviluppo delle competenze e l'accesso alle opportunità di formazione. Superare le barriere richiederà un impegno costante e strategie mirate per costruire un futuro equo e inclusivo all'interno delle cooperative.

In sintesi, l'inclusione dei giovani e delle donne nei consigli di amministrazione delle cooperative è fondamentale per la crescita e lo sviluppo del settore. Le collaborazioni tra cooperative, Terzo settore e imprese locali favoriscono una governance solida e uno sviluppo sostenibile. Investire nel capitale umano, favorire il ricambio generazionale e promuovere una cultura cooperativa rafforzata aumentano la competitività. Affrontare le sfide della transizione generazionale e dell'equità di genere richiede un impegno concreto nel coinvolgimento attivo dei giovani e delle donne nelle decisioni, nonché nell'investimento nelle loro competenze. Le cooperative italiane svolgono un ruolo chiave nel superare le sfide sociali ed economiche attuali. Guidando la società verso una crescita collettiva e un benessere condiviso, possono diventare un motore di trasformazione e di prosperità per il paese.

*Chiara Carini ed Eddi Fontanari sono ricercatori di Euricse e curatori del Rapporto “La Cooperazione in Italia” disponibile sul sito internet di Euricse

In apertura photo by Kelly Sikkema on Unsplash

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