Volontariato

Se l’inquinamento fosse un fantasy

Tre domande a Licia Troisi.

di Daniela Verlicchi

È una lotta quasi sovrumana quella che si combatte contro le ecomafie. E allora perché non raccontarla attraverso le avventure di drow e mezzosangue? È quello che ha fatto Licia Troisi, scrittrice fantasy, con I dannati di Malva (Edizioni Ambiente), il nuovo romanzo della collana Verdenero, noir di ecomafia.

Perché un libro fantasy?
È un linguaggio che mi appartiene: una scenografia sulla quale rappresentare tematiche universali. Anche l?ecomafia. Nel libro si parla di due mondi paralleli: uno perfetto (la città di Malva), che ne nasconde uno invisibile e soffocato da miasmi tossici.
Una metafora?
Sì, della nostra società. Nel modello attuale di sviluppo c?è sempre qualcuno che gode dei privilegi della ricchezza e qualcuno che ne paga il prezzo. I lettori possono identificarsi con gli umani, gli abitanti di Malva, o con i drow, gli schiavi dell?altro mondo.
E chi vince?
È il lettore che deve fare la sua scelta, nella vita concreta. Questo è il mio modo di intendere il progetto Verdenero: raccontare una storia, ma anche gettare un seme.

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.