Non profit

Se l’etica diventa un’etichetta in più

Una sfide che ci attende nel 2003 é quella legata alla responsabilità sociale delle aziende.

di Riccardo Bonacina

Ho letto con molto interesse la vostra Guida 2003 alla Finanza etica. Come sempre avete fatto un ottimo lavoro per completezza di informazioni e obiettività. Ne traggo, però, alcune considerazioni non solo lusinghiere. L?economia etica sta facendo dei bei passi avanti, anche se mi sembra ancora notevolmente fuori binario. I criteri di eticità riguardano ancora il ?non far male? (armi, droga, pornografia, inquinamento, ecc), piuttosto che il ?fare il bene? (microcredito, finanza di sviluppo, cooperazione, ecc). Siamo ancora di fronte a briciole di beneficenza piuttosto che ad un capitale che ?lavora? in maniera differente. Proprio nei giorni in cui usciva la vostra Guida, ho anche partecipato al convegno promosso dal ministero del Welfare e dalla Bocconi su ?L?impegno sociale delle imprese?. E anche lì ho sentito tante esperienze di marketing etico e poche parole sulla responsabilità sociale delle aziende. Perciò, caro direttore ho apprezzato il suo intervento così distonico rispetto a comunicazioni all?insegna de ?L?impegno sociale lava più bianco!?. Coraggio, non demordete, affinché cresca un?economia almeno un po? più umana, se non etica, occorre un buon lavoro di informazione Non scordatelo mai. C?è un gran lavoro da fare. Tito Pomentale, Milano Carissimo Tito, è vero il lavoro da fare per far lievitare un?economia e un sistema finanziario un po? più giusti e regolati da norme e abitudini meno inique è tantissimo. Ma non ci spaventa, è una missione appassionante. Condivido le tue osservazioni che sottolineano come l?eticità sia ancora qualcosa che riguarda il marketing delle aziende e dei prodotti e non ancora una profonda riflessione sulla natura dell?impresa. Bisognerà, se non ci si accontenta di una riflessione ancor peggio che ipocrita, decidersi a spostare la riflessione sull?impegno sociale delle imprese, dal terreno del cause related marketing a quello, più strutturale, sulla natura propria dell?impresa. La responsabilità sociale delle aziende è, insomma, qualcosa che riguarda i consumatori dei prodotti che le imprese propongono o deve riguardare le relazioni interne all?azienda, il sistema di pari opportunità, il sistema di relazioni tra impresa e territorio, il sistema produttivo rispetto all?ambiente circostante. Queste sono le domande vere, le coordinate di una riflessione che un?intera generazione di imprenditori italiani aveva saputo fare (si pensi ad Adriano Olivetti) e che poi si è via via smarrita sull?altare del profitto ad ogni costo e dei benefit ad una generazione di manager ?irresponsabili? e strapagati.


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