Non profit

Se l’appello all’Onu diventa una litania

Il libro della pace é entrato tra le letture di tante persone.

di Riccardo Bonacina

La posizione di Vita sulla questione della pace mi sembra voglia poggiare essenzialmente su un ?equilibrato realismo?. Da qui alcuni articoli equidistanti (fra gli estremi) e una sorta di attenzione prudente a ciò che si muove. Con qualche eccezione. L?argomento è effettivamente difficile, e quando si cerca di inquadrarlo in modo preciso il tentativo mostra tutte le sue intrinseche debolezze. La pace è talvolta solo un sentimento, talvolta esasperato razionalismo, con tutte le sfumature incluse fra questi estremi.
C?è chi dice che la pace è un cammino, e questa è la definizione che preferisco, un cammino da fare insieme. Fuggo in genere le definizioni giornalistiche… troppo schematiche. Il movimento per la pace credo possa essere identificato dalle stesse caratteristiche: un movimento complesso, che come caratteristica essenziale ha la voglia di fare, ma che è anche capace di pensare, approfondire, studia, legge, pensa, ma ama anche discutere, confrontarsi, camminare insieme: io mi illudo di farne parte. Ne condivido le fatiche, le delusioni, ma anche provo piacere per i suoi successi. Il movimento soffre in ambiente giornalistico di sviscerate antipatie, e fra queste annoto quelle che tendono a classificarlo entro gli schemi ?Agnoletto – Casarini?, i quali sono sì parte di esso, ma lo rappresentano francamente poco. Per quello che ne so io, le letture che proponete nel Libro della pace, sono state fatte da molti pacifisti e ciascuno ne ha tratto personale giovamento. Riguardo all?Onu: sono molti anni che se ne chiede la riforma (anche parte della società civile), ma chi si muove sul campo della realpolitik ne ha mai condiviso la richiesta? No, perché era troppo impegnato a definire utopiche queste richieste (o estremiste, o … antiamericane ecc.), ma sono ormai cinquant?anni che è finita la seconda guerra mondiale (e 15 anni che è finito il comunismo) e cos?è cambiato nelle istituzioni internazionali? Non sarà il caso di rivedere qualcosa?
Elio Pianezzola

Carissimo Elio, che dirti? Concordo con quasi tutte le tue osservazioni e sono contento di sapere che il Libro della pace è entrato tra le letture di tanti uomini e donne di pace. Riguardo all?Onu, la sua riforma, come quella di altri organismi internazionali è non solo necessaria, ma urgente. Altrimenti il continuo appello all?Onu diventa una patetica litania, buona per le nostre coscienze e per le prossime campagne elettorali, ma inutile per la pace nel mondo. Credo che proprio la società civile organizzata possa farsi carico di questa campagna.

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