Formazione

Se il non profit dà lezioni d’economia

Tra le questioni centrali del convegno promosso da Aiccon il “paradosso della felicità”: la crescita della felicità non corrisponde a quello del livello di reddito

di Redazione

L?economia non profit in Italia sta crescendo attorno a temi che si estendono ben oltre l?ambito circoscritto delle organizzazioni e che diventano centrali per l?individuazione di nuove risposte alla complessità degli scenari della società post industriale. L?occasione per riflettere su questo percorso è il convegno promosso da Aiccon il 1° dicembre per il decennale del corso di laurea in Economia non profit della facoltà di Economia di Forlì. Spiega il preside Giulio Ecchia: «È un momento di ricerca in cui evidenziare i filoni d?indagine che hanno assunto un ruolo di punta per l?economia non profit, divenendo anche oggetto di interesse per un campo sempre più aperto e trasversale della ricerca». Una delle questioni centrali è allora il ?paradosso della felicità?: nelle economie del benessere, di fatto, la crescita dell?indice di felicità delle persone tende ad arrestarsi e a non corrispondere più a quello del loro livello di reddito. «Questo paradosso è spiegabile con una scarsità di beni relazionali rispetto ai beni materiali», spiega Stefano Zamagni, relatore della sessione dedicata a questo tema. «Questo porta all?affermazione di una nuova forma di povertà sociale». Così, prosegue Zamagni, il nesso con il non profit diventa evidente: «Se ci chiediamo come mai ci sia un consumo insufficiente di beni relazionali, la risposta è che nella società di oggi la forma dell?impresa sociale e civile è poco rappresentata. La prospettiva del non profit non solo si allarga ma si approfondisce, passando da essere la ?ruota di scorta? al perno centrale». Termini come senso, identità, relazione sono quindi il fondamento di nuove risposte anche sul fronte delle forme di governo dell?impresa. Come spiega Pier Luigi Sacco, relatore alla sessione sull?impresa sociale. «In un?economia in cui si produce sempre di più non per soddisfare bisogni ma per dare agli individui elementi per costruire una propria identità, queste considerazioni diventeranno sempre più importanti, e migreranno anche nel mondo dell?economia for profit». Dal modello dell?impresa sociale alla responsabilità sociale dell?impresa diventa evidente che il confronto tra non profit e profit è sempre più stretto. Come conferma Lorenzo Sacconi, che apre la sessione sulla csr: «La csr introduce la possibilità di un approccio alternativo alla governance di impresa nel superamento di un orientamento univoco alla massimizzazione del profitto. Si deve andare invece verso un bilanciamento della molteplicità di interessi degli stakeholder in cui il vincolo effettivo nella selezione delle forme di governo dell?impresa diventa l?equità. I meccanismi di questo governo allargato risiedono allora nella reputazione dell?impresa, misurata rispetto a delle norme etiche esplicite ». Anche in questo caso si tratta di un vero e proprio rovesciamento di prospettiva, a vantaggio dell?uomo e delle sue aspirazioni. Dove: Forlì, facoltà di Economia. 1° dicembre, ore 9,30 Info: Aiccon, tel. 0543 62327, www.aiccon.it


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA