Welfare

Se il mago del bisturi non conosce l’abc delle onlus

L’associazione Abc, fondata dal chirurgo indagato, è allo sbando. Eppure ha realizzato molte iniziative a favore del Civico di Palermo. Ma se si guardano i rendiconti si scopre che...

di Gabriella Meroni

Al numero di telefono dell?Abc – Associazione bambino cardiopatico, presidente professor Carlo Marcelletti, attualmente agli arresti domiciliari, una voce risponde gentile: «Sì, è il numero giusto, ma l?associazione non è operativa». Tutto fermo? «Tutto fermo, mi dispiace».

Il ciclone giudiziario che ha travolto uno dei medici più famosi d?Italia, accusato di truffa, peculato, concussione (e detenzione di materiale pedopornografico) ha fatto una vittima sicura, oltre alla sua reputazione: l?associazione Abc, da lui fondata a sostegno del reparto di Cardiochirurgia pediatrica dell?ospedale Civico di Palermo, dove è primario.

La onlus è coinvolta nell?inchiesta. Secondo l?accusa, il medico avrebbe utilizzato i fondi a disposizione dell?Abc per pagarsi cene e viaggi, e avrebbe «estorto» donazioni ai genitori dei piccoli pazienti in cambio di un trattamento di favore su ricoveri e liste d?attesa.

Che sia vero o no – gli avvocati di Marcelletti, nel respingere gli addebiti, si sono detti certi che il loro assistito «saprà spiegare tutto» – abbiamo cercato di capire che cosa comporterà per il reparto del Civico la chiusura, di fatto, dell?associazione (che annovera tra i suoi sponsor Microsoft Italia e ha come «madrina» il Nobel Rita Levi Montalcini), e quale sarà il suo futuro.

Un lavoro non facile, visto che al solo sentire nominare l?indagato i nostri interlocutori si sono chiusi a riccio, chiedendo l?anonimato. A partire da un collaboratore del professore, che pure risulta nell?organigramma della onlus: «La verità? L?associazione è presieduta dal professor Marcelletti», ci spiega, «che è l?unico che ha avuto pieni poteri nella sua gestione. Io non ero operativo e ritenevo questo incarico un fatto onorario, formale, quindi non so che dire».

Se oggi l?associazione è in stand by, fino a ieri però portava avanti diverse iniziative.

Sul sito è consultabile un «rapporto economico» riferito agli anni dal 2004 al 2007 da cui si apprende che l?Abc stipendiava due persone assunte come co.co.pro: una segretaria (poco meno di 12mila euro l?anno) e un giovane collaboratore (7mila euro). Lunghissima è la lista degli acquisti decisi per migliorare il reparto di cardiochirurgia: una incubatrice (27mila euro), un sistema di telecamere chirurgiche (44mila euro), carrelli per la terapia intensiva, quattro computer, l?arredo di una sala d?aspetto; la onlus aveva inoltre ricevuto diverse donazioni non monetarie, come una Fiat Panda, cinque televisori per le camere, il software per il sito internet, un programma di calcolo del rischio cardiologico ereditario, una macchina per fare il ghiaccio (necessario per gli interventi) e perfino un forno a microonde donato dalla mamma di Alice, una piccola paziente.

Non solo: lo staff dell?organizzazione (oltre a Marcelletti, altri tre medici, un ingegnere, un infermiere e un avvocato) reperiva alloggi per i genitori dei bambini ricoverati che venivano da lontano, sosteneva con borse di studio e ospitava a Palermo giovani medici dei Paesi poveri, organizzava convegni internazionali, sosteneva un progetto di ricerca interno sulle staminali (portato avanti dalla dottoressa Nicoletta Salviato e per cui erano stati richiesti 100mila euro) e copriva pure i costi, come è emerso dall?inchiesta, dei viaggi di Marcelletti e di alcuni collaboratori che partecipavano a convegni scientifici di aggiornamento.

Fin qui le uscite. Quanto alle entrate, nel 2004 l?Abc incassa circa 16mila euro, nel 2005 balza a 112mila grazie alle vendite di 12mila copie di un cd musicale realizzato per l?associazione, nel 2006 incassa 25mila euro di contributi dalla Regione Sicilia e ne attende altri 30mila dal 5 per mille.

Nel 2007, il flusso rallenta. A fronte di spese consistenti – oltre 100mila euro – le ricerche della dottoressa Salviato non risultano finanziate, e i quasi 150mila di contributo regionale che sarebbero dovuti arrivare per la realizzazione di un centro ludico per i piccoli ricoverati, gestito dalla cooperativa palermitana La Fenice, alla fine rimangono nelle casse di Palazzo dei Normanni per «intoppi burocratici», come confermano dalla stessa cooperativa. Rimane il 5 per mille 2007 (29mila euro), ma è un incasso «virtuale».

Spetterà alla magistratura fare luce sulla contabilità dell?Abc. Sta di fatto che nessuno, dentro o fuori dal Civico, oggi se la sente di prendere in mano le redini della onlus. «So che in reparto molti chiedono che ne sarà dell?associazione», conclude il collaboratore di Marcelletti, «ma io non ne ho idea. Sinceramente, vorrei che ci pensasse la Procura».

BUONE PRATICHE

  • Monza, Un nuovo centro d?ascolto per le mammeIl Centro nasce all?Ospedale San Gerardo realizzato dall?Associazione Panda Onlus ed è frutto della collaborazione tra diverse realtà tra cui la Fondazione della Comunità di Monza e Brianza. L?intento è quello di diventare un punto di riferimento per tutte le donne che si trovano ad affrontare con qualche difficoltà la maternità. I servizi che il Centro offrirà vanno dalla formazione alla genitorialità e allo sviluppo del bambino, alla consulenza psicologica e alla psicoterapia, individuale e di coppia.Il Centro verrà inaugurato venerdì 23 maggio alle ore 11,30 presso l?Ospedale San Gerardo di Monza. Per informazioni e contatti: info@pandaonlus.org telefono 02.58324144.

Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA