Cultura

Se il dilettante non marca visita

Certificati di idoneità, test e controlli: su questo fronte oggi regna il caos. E a rimetterci è la sicurezza degli atleti. Costretti a pagare di tasca propria per non rischiare l’infarto. Per questo

di Pasquale Coccia

Un?iniziativa di legge popolare in nome dello sport e della salute dei cittadini. Lo propone il Csi (Centro sportivo italiano), il più grande ente di promozione sportiva, per tutelare i suoi 700 mila iscritti e la salute di milioni di giovani, che a vari livelli partecipano alle manifestazioni promosse dagli enti di promozione. Solleciteranno il Parlamento ad approvare un progetto di legge, che renda gratuiti i certificati di idoneità fisica, e mettere così ordine alla situazione caotica determinatasi dopo l?attuazione del contratto nazionale di lavoro dei medici di base, in vigore dall?anno scorso, che prevede la libera tariffa per il rilascio del certificato.
«L?attuale legislazione sanitaria, in materia di sport, prescrive gli stessi esami per gli atleti di alto livello agonistico e per i ragazzi di quartiere, che praticano lo sport per qualificare il proprio tempo libero», afferma Donato Mosella, presidente nazionale del Csi. «I primi hanno alle spalle società sportive organizzate, staff di medici, che li controllano nei minimi dettagli, fino alla dieta alimentare quotidiana. Gli altri vivono il momento sportivo come momento di benessere psicofisico, socializzazione e gioco, grazie alle piccole società che operano sul territorio. Molti», continua Mosella, «non effettuano alcun controllo per non accollarsi ulteriori spese oltre a quelle delle iscrizioni ai vari tornei o campionati, oppure presentano i certificati medici con notevole ritardo, visto che i tempi di attesa per effettuare i controlli presso centri di medicina sportiva pubblici e privati arrivano fino a sei mesi. In queste circostanze siamo costretti a interrompere le manifestazioni, e il risultato è il caos».
Un fenomeno preoccupante, quello dell?evasione della certificazione di idoneità della attività fisica, tale da spingere il Csi a istituire un osservatorio permanente per raccogliere i dati e renderli pubblici. Esami troppo specifici, lamentano gli enti di promozione, richiesti perfino ai bambini di 3 anni impegnati in un laboratorio di attività psicomotorie. Il controllo medico annuale, anche se insufficiente, si rende indispensabile, ma per alcune attività come gli scacchi, l?aeromodellismo, il golf, la pesca sportiva, si potrebbero attuare soluzioni più rapide.
«In Francia e in Germania, dove lo sport sociale è praticato da un numero di gran lunga maggiore di cittadini, le spese per gli esami medici di idoneità all?attività motoria sono minime e non gravano sull?operato delle società sportive», continua il presidente Mosella. «I disagi determinati dai medici di base, colpiscono chi come noi promuove lo sport per tutti , e non coloro che hanno fatto dello sport un motivo di business. Il ministro della Sanità Rosy Bindi, ha mostrato sensibilità verso questi problemi e ha convocato gli enti di promozione sportiva e le associazioni nazionali dei medici di base, ma davanti alle nostre rimostranze, queste ultime hanno manifestato solo arroganza. Chiediamo al ministro di garantire la gratuità degli esami per la fascia di età dai 3 ai 14 anni. Un anno fa abbiamo anche chiesto al Coni di sostenere presso il ministero le nostre richieste. Il presidente Pescante, ha perfino sottoscritto un documento, ma alle promosse non sono seguiti i fatti. Perché tace e quali poteri teme di intaccare?».

Occhio al medico con lo sconto
Occhio ai medici a buon mercato, perché si rischia di mettere la salute in mani poco esperte e professionalmente inaffidabili. A lanciare l?avvertimento è Giorgio Santilli, presidente della Federazione medico sportiva italiana. «Il vero problema per gli atleti non professionisti e di basso livello», afferma Santilli, «è trovare spazi e luoghi adatti per farsi visitare. Così sono sorte iniziative di medici che fanno il giro delle società sportive di base, offrono visite, magari a basso costo, ma che non rappresentano certo un esempio di serietà professionale. I costi minori e l?accessibilità di questi medici», conclude Santilli, «portano alcune società sportive a servirsi di loro, invece che rivolgersi a Usl e centri specializzati di medicina per lo sport».
La proposta di una legge che renda gratuiti i certificati di idoneità sportive e le visite mediche almeno per chi pratica sport di base, va dunque in questa direzione e servirebbe anche a eliminare i fenomeni denunciati dal presidente Fmsi.

Medici e diagnosi
Medici dei Centri sportivi Coni 5.061
Atleti esaminati 61.554
Atleti risultati non idonei 927
Patologie vascolari 534
ipertensione: 29%, aritmie: 24%, prolasso mitrale: 15%,
valvulopatie: 6%, disturbi ventricolari: 10%,
cardiopatia ischemica: 3%
Patologie apparato visivo 114
Patologie apparato neurologico 40
Patologie apparato respiratorio 33

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