Famiglia

Se il debito vien pagando

Fisco, interessi bancari, spese impreviste: così più di sei milioni e mezzo di famiglie finiscono in rosso

di Marco Piazza

L?Italia è una Repubblica fondata sul debito. Quello pubblico, con il famoso milione di miliardi che ci ripropongono ogni anno in autunno, per convincerci a fare ?l?ultimo? sacrificio. E quello privato, di cui in pochi ci parlano, anche se viene vissuto sulla pelle da milioni di persone. Ci pensa l?Adiconsum, un?associazione di consumatori da tempo attiva nella lotta contro l?usura e l?indebitamento, che grazie a un finanziamento dell?Unione europea e della Regione Basilicata (una delle più attente a ottimizzare la gestione dei fondi europei), presenta una ricerca dall?eloquente titolo: ?Il sovraindebitamento delle famiglie, definizioni, profili e dimensioni di un fenomeno sommerso?.
I dati sono allarmanti: secondo l?Istat (dati 1998) ci sono sei milioni e mezzo di famiglie (per un totale di 8.487.000 persone) le cui entrate correnti sono pari o inferiori alle uscite. I due terzi di queste (oltre 4 milioni) riescono a cavarsela senza ridurre il tenore di vita e mantenendo un livello di consumi accettabile. Le altre (due milioni e trecentomila), sono definite in condizioni di grave indebitamento. E per questo rischiano di fallire o di entrare nel giro dell?usura. Con una mole complessiva di debiti che sfiora i 26mila miliardi.
Andando più nel dettaglio della ricerca si scopre che l?universo dei gravemente indebitati è composto da famiglie con disoccupati, tossicodipendenti o figli ultratrentenni a carico, esposte con banche per mutui a medio-lungo termine (1 milione 400 mila), imprese individuali fallite e non più rimpiazzate (ultimamente sono state 150 mila). «Non stupisce che sia l?attenzione delle associazioni a farci scoprire questo fenomeno», esordisce Maurizio Fiasco, sociologo e curatore della ricerca. «I riflettori si sono accesi solo sul versante del debito pubblico. E la tempesta che si è abbattuta sulle famiglie italiane nella metà degli anni Novanta è passata quasi inosservata».
Ma cosa è accaduto da cinque anni a questa parte alle famiglie italiane? «È successo», spiega Fiasco, «che gli effetti dell?enorme debito pubblico accumulato negli anni Ottanta si sono man mano trasferiti sulle famiglie. In primo luogo con un prelievo fiscale straordinario, poi con l?aumento del costo del denaro. Le famiglie hanno reagito sostanzialmente in due modi. Quelle con un reddito da lavoro dipendente hanno stretto la cinghia, comprimendo i consumi. Le altre, quelle produttrici composte da imprenditori e lavoratori autonomi, hanno continuato a investire, fidando in una ripresa, e si sono indebitate, anche perché quelle che dovevano acquistare i loro prodotti (le famiglie a reddito fisso), avevano ridotto la domanda. Da qui», conclude Fiasco, «è partito un circolo vizioso che ha generato fallimenti, nuove tasse, disoccupati e, soprattutto, nuovo indebitamento».
Una soluzione rapida per un problema di tale portata, non è facile da trovare. Adiconsum prova, da parte sua, a fornire un supporto concreto a chi si trova in difficoltà. Siamo, dicono, una delle poche associazioni di consumatori che offre alle famiglie una consulenza sul modo di gestire le proprie risorse. Sarebbe importante riuscire a farglielo sapere prima della crisi, quando ancora l?indebitamento è a livelli controllabili. Per questo l?associazione sta cercando di coinvolgere vari soggetti. Uno di questi è l?Abi (Associazione bancaria italiana). Proprio le banche, infatti, fino a oggi non si sono affatto mostrate sensibili circa il dramma delle famiglie indebitate. Piuttosto hanno contribuito ad alimentarlo, ponendo condizioni impossibili per accedere a prestiti e mutui e costringendo di fatto molte persone a ricorrere agli usurai.

Famiglie indebitate 6.500.000
Con debiti inestinguibili 2.300.000
Hanno mutui con banche 1.450.000
Sotto la soglia di povertà 1.500.000

Motivi dell?indebitamento:
fallimento azienda 54.800
licenziamenti, cassa integ. 75.000
gravi malattie 1.200.000
tossicodipendenza figli 150.000
separazioni, divorzi 450.000
Vittime dell?usura 360.000

Fonte: Istat Adiconsum

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