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Se il canone altera la concorrenza tiv
Sui finanziamenti pubblici alle televisioni pubbliche interviene la Commissione europea
Sotto la lente della Commissione i finanziamenti pubblici alle televisioni pubbliche.
Quando si tratta di tutelare la libera concorrenza la Commissione europea non scherza davvero. Nella sua crociata in favore del libero mercato questa volta ha preso di mira le televisioni pubbliche. Malgrado la scontata ferma opposizione di molti Stati membri l?esecutivo comunitario ha reso noto che deciderà entro l?anno se procedere ad adottare indirizzi comunitari per favorire la trasparenza nei finanziamenti pubblici alle imprese radiotelevisive e assicurare che tali sovvenzioni siano strettamente riservate alle attività radiotelevisive di servizio pubblico (attività di informazione, programmi pedagogici e culturali, trasmissioni di carattere regionale o riguardanti minoranze sociali o etniche) e non alterino le condizioni di concorrenza tra imprese pubbliche e private in misura contraria agli interessi generali. La Commissione in particolare ritiene che i programmi di divertimento e le trasmissioni di avvenimenti sportivi (diversi dai cosiddetti ?grandi avvenimenti?) non debbano usufruire di finanziamenti pubblici mentre non contesta l?intervento statale per assicurare la totale copertura geografica delle trasmissioni di servizio pubblico. La maggioranza degli Stati membri, pur favorevole a una maggiore trasparenza nelle sovvenzioni alle reti pubbliche, assolutamente non concorda sull?adozione di indirizzi comunitari su tali materie e sostiene un esame dei finanziamenti caso per caso.
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