Economia
Se i pubblicitari riscoprono il mutualismo
Presentata la nuova campagna di Coop Italia nel segno della identità cooperativa. Il presidente Pedroni: «Noi vogliamo fare competizione in questo modo, perché siamo convinti che la standardizzazione dei modelli e dei prodotti faccia male a tutto il sistema»- L'amministratore delegato Maura Latini: «C’è coerenza fra quello che stiamo raccontando oggi e quando un anno fa parlammo di “rivoluzione sullo scaffale”»
di Redazione
“Non cosa vendiamo, ma chi siamo”. Potrebbe essere questo il pay off della nuova campagna di comunicazione di Coop Italia. Una sorta di ritorno alle origini, una riscoperta del mutualismo che caratterizza la genesi di questo importante player della grande distribuzione italiana che associa oltre 6,4 milioni di persone. Coop infatti è un’impresa di persone e non di capitali. Una distintività su cui punta forte la nuova campagna di comunicazione battezzata non a caso “Insieme” e ideata dall’agenzia “I’m not a robot” e dal suo direttore creativo Giovanni Porro.
Una campagna (nella foto di apertura un frame del video) fortemente identitaria che si colloca nella scia della “buona spesa che può cambiare il mondo”, che caratterizza l’attuale posizionamento di Coop, nella cui ottica il carrello diventa uno strumento per definire un nuovo modello di economia e di consumo. «I brand più innovativi ormai hanno capito che non basta vendere un prodotto, bisogna proporre una visione del mondo e un sistema di valori, solo così si crea una comunità che ti seguirò anche se non hai sempre il prodotto più innovativo», interviene Porro.
«Credo sia una scelta coraggiosa quella che ci stiamo accingendo a fare – spiega Marco Pedroni, presidente Ancc-Coop e Coop Italia– In un momento di difficoltà dove l’inflazione continua a mordere riteniamo comunque indispensabile e necessario riaffermare i valori e la nostra identità: è questo il modo con cui vogliamo fare competizione, perché siamo convinti che la standardizzazione dei modelli e dei prodotti faccia male a tutto il sistema. Poi certo dobbiamo fare in modo che la qualità che riusciamo a mettere nei nostri prodotti sia alla portata di tutti e non solo della metà più ricca della popolazione».
«C’è coerenza fra quello che stiamo raccontando oggi e quando un anno fa parlammo di “rivoluzione sullo scaffale” dando vita alla nuova offerta del prodotto a marchio -ha sostenuto Maura Latini amministratrice delegata di Coop Italia-. Ora siamo circa a metà dell’opera; sui nostri scaffali già compaiono circa 2.500 prodotti nuovi dei 5.000 previsti. Un progetto che guarda all’oggi e al futuro ma che al tempo stesso rimanda a quei principi irrinunciabili che la campagna “Insieme” racconta, a partire dalla sostenibilità e dalla trasparenza delle nostre filiere. Senza dimenticare il ruolo che ancora di più in virtù della sua maggiore estensività il prodotto Coop svolge come un baluardo per difendere il potere di acquisto delle famiglie».
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