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Se dietro il Darfur spunta l’ombra di Propaganda 2…

Per reagire alle critiche che da un mese circa le riservano alcuni giornalisti sul suo operato in Darfur Barbara Contini poteva scegliersi una tribuna migliore ...

di Paolo Manzo

Per reagire alle critiche che da un mese circa… … le riservano alcuni giornalisti sul suo operato in Darfur – nella fattispecie Irene Panozzo e Stefano Liberti de il manifesto, Silvestro Montanaro di Rai3 e il sottoscritto – Barbara Contini poteva scegliersi una tribuna migliore rispetto alla Velina Azzurra, «foglio estemporaneo di utile lettura per quanti continuano a chiedersi se il centro-destra riuscirà a sopravvivere a coloro che lo guidano», secondo la definizione scelta dal direttore responsabile, Claudio Lanti, tessera Propaganda 2 numero 914. Poteva persino rivolgersi a noi che, di sicuro, le avremmo concesso lo spazio che meritava. E invece no: la Contini ha scelto di girare a noi e ad altri illustri giornalisti la Velina Azzurra titolata «Le guerre della Sentinelli», spacciandola per «verità che prima o poi vengono a galla»… Ma perché la reazione di Miss Barbara è avvenuta da una tribuna di tal fatta? In primis perché la Contini (o chi per lei) sa che quanto scritto negli ultimi tre numeri di Scooperation corrisponde a verità incontestabili. In secundis perché la Contini (o chi per lei) sa che, oltre alla verità che in alcune occasioni il «ministero degli Esteri è buio e solitario», per il resto il resoconto da spy-story della Velina Azzurra (sottotitolo «per i dossier andate in fondo al corridoio nella stanza di Morabito») è un concentrato di imprecisioni e inesattezze. Quali? Lanti racconta che il giornalista de il manifesto alla Farnesina era uno. Invece erano due, un maschietto (il Liberti) e una femminuccia (la Panozzo). Entrambi sono entrati dall?ingresso solito per la stampa, quello Vip, e non da un fantomatico «ingresso speciale», come illustra la Velina. Terzo: Bianca Pomeranzi non si è mai occupata di Darfur e non è una contrattista dell?Utc – Unità tecnica centrale, bensì è esperta per le politiche di genere della Dgcs – Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo. Quarto: il ?megadirettore generale? Giorgio Maria Alain Economides non ha mai ricevuto il «gruppetto» di cui farebbero parte il giornalista de il manifesto, la Pomeranzi e l?attuale vice ?megadirettore generale?, Giuseppe Morabito. In conclusione: la verità sul Darfur la racconteremo nel dettaglio, con fotografie e testimonianze dirette, sul prossimo numero di Vita e, di certo, sentiremo anche la Contini.

Comincia a essere molesta l?onnipresenza della… … Protezione civile, con tanto di ?bollino blu? della Presidenza del Consiglio, su tv e giornali. Come celebrare il nostro aiuto umanitario in Sri Lanka e dimenticare una guerra civile? A suon di spot pagati con gli sms?

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