Volontariato

Se al telefono risponde il non profit

Banda larga, Voip e presto anche il Wi-Fi. Anche la telefonia può parlare la lingua del non profit. Per scoprirlo basta comporre il numero di Livecom...a cura di, Christian Benna

di Redazione

E' l?unico operatore di telefonia fissa non profit d?Italia. Almeno fino ad oggi. Perché molto presto Livecom potrebbe rimanere anche l?unica azienda di settore a tenere alto il tricolore. Eppure, nella sede di Noventa Padovana, gli echi delle battaglie per le telecomunicazioni del Belpaese, dei giochi di Opa e di contro Opa, di scalate e scatole cinesi, si percepiscono quasi come sussurri.

Semmai, se c?è una preoccupazione per i terremoti che scuotono i mercati, è tutta rivolta al futuro della rete telefonica nazionale. Quella a cui già di questi tempi, ancora in mano all?ex monopolista pubblico, non è facilissimo accedere, soprattutto per i piccoli competitor, figurarsi per una coop sociale di tipo B. E la questione non è di poco conto per Livecom, dal 2001 re-seller per ragione d?affari e impresa sociale per vocazione, che acquista traffico telefonico, anche a banda larga e servizi Voip, e lo rivende ai suoi 1.300 clienti. Perlopiù utenze domestiche, sparse in tutta Italia, ma anche ad imprese, come alcune filiali di Banca Popolare Etica, Cais e le Botteghe equosolidali. Un portafoglio di clienti che assicura un fatturato di circa 500mila euro all?anno. Forse solo briciole rispetto ai ricavi miliardari dei colossi del comparto, ma sufficienti a una crescita soft, a pagare gli stipendi del team di sei soci lavoratori e a formare al lavoro ragazzi svantaggiati, con storie difficili alle spalle. Il tutto partendo da un capitale quasi esclusivamente autofinanziato dai fondatori, capeggiati dal presidente Massimo Lazzarini.

Vita: Fuori infuria la guerra delle tlc, uno scontro tra titani di cui non si conoscono gli esiti, ma si intuisce il nome degli sconfitti: il sistema Italia. Presidente, in queste ore che fa un operatore non profit?
Massimo Lazzarini: Andiamo avanti per la nostra strada. Con tranquillità. Augurandoci però che la rete torni in mano pubblica, altrimenti sarà difficile pensare a uno sviluppo delle telecomunicazioni del nostro Paese. Così come di piccole realtà come la nostra. Noi non facciamo miracoli, cerchiamo solo di muoverci controcorrente alle logiche di mercato. E di sopperire ai bisogni delle comunità: inserimento lavorativo di soggetti deboli, tariffe etiche, tutela dei risparmi del consumatore. E anche accordi ad hoc. Ne abbiamo appena siglato uno con il Des (Distretto equo solidale) della Brianza per la fornitura di Adsl ai gruppi d?acquisto.

Vita: L?Italia soffre ancora di digital divide. Un operatore non profit ha le spalle larghe per affrontare certi investimenti?
Lazzarini: Allo stato delle cose, no. Dobbiamo ancora crescere. Ma ciò non significa inattività. Stiamo elaborando un progetto per portare la banda larga, tramite Wi-Fi, ad alcuni piccoli comuni del bolognese. L?idea è far partecipare le persone al finanziamento, quindi alla proprietà, delle infrastrutture. Poi ci faremo carico della gestione dei servizi. Piccoli interventi, ma che i grandi non fanno.

Info: www.livecom.coop


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