Formazione

Scuole online, un boom negli Usa

Lo rivela uno studio della Stanford Research Institute International. E i risultati sembrano sorprendenti

di Martino Pillitteri

L’online education è uno dei trend più in ascesa nel mondo della scuola americana. Dal 2003 al 2005, gli studenti delle scuole superiori americane che si sono iscritti ad un corso online sono aumentati del 65%. Nel 2007,  28 Stati hanno lanciato programmi online per le scuole superiori. La più grande, la Florida Virtual School ha registrato 60.000 utenti nell’anno accademico 2007-2008; nel resto del paese invece, gli studenti nelle classi virtuali hanno sorpassato il milione.
Ma oltre alla crescita in termini quantitativi, secondo lo studio Evaluation of Evidence-Based Pratcices in Online Learning realizzato dall’ SRI International (Stanford Research Institute, un’organizzazione di ricerca non profit), gli studenti online hanno maturato una performance qualitativa superiore rispetto a quella degli studenti nelle classi tradizionali. In base allo studio, che ha analizzato le performance degli studenti che hanno seguito lo stesso corso di studio sia nelle classi reali che in quelle virtuali nelle scuole superiori e nei college, gli studenti che hanno scelto un corso online si sono piazzati al 59vesimo posto nei test di performance. Gli studenti nelle classi tradizionali sono al 50esimo posto.
Intervistata dal New York Times, la curatrice della ricerca Barbara Means, ha affermato che questo dato è la dimostrazione che a parità di materia o di argomento di studio, l’educazione online tende ad offrire agli studenti qualcosa in più. E quale sarebbe questo valore aggiunto? Secondo l’analisi di un articolo di approfondimento dello studio dell’SRI pubblicato dal New York Times nella sezione Education, le classi online sono fatte su misura per le esigenze degli studenti ed offrono la possibilità di “Learning by Doing”, (imparando facendo) ovvero di imparare insieme all’applicazione e al riscontro pratico del soggetto studiato. Anche l’accesso alle fonti educative gioca un ruolo importante. La possibilità da parte degli studenti di gestirsi gli orari, i luoghi di accesso e di scegliere una materia fatta su misura per le loro pretese e i loro interessi sono decisivi nella scelta tra corsi virtuali e reali da parte degli utenti.
I benefici sono anche per gli insegnati. Insegnare in rete permette ai professori di assemblare e disseminare materiale e contenuti educativi abbattendo i costi e aumentando l’efficacia della distribuzione.
Di questo passo le classi virtuali sostituiranno le classi reali? Sempre interpellato dal New York Times, il preside dell’Arizona State University ondine and Extended Campus program Philip R. Reiger sostiene che il numero degli studenti onine potrebbe triplicarsi nei prossimi 3-5 anni. Il dato  è in linea con le previsioni dello studio in questione che, senza dare cifre precise, parla di “Sharp Expand over the next year” cioè un aumento  significativo nei prossimi anni.
Tuttavia, l’aumento degli studenti online non manderà in pensione il modello tradizionale delle scuola. L’analisi dell’SRI non sostiene che l’online education sia un format  o un medium migliore rispetto al metodo classico in aula. Le classi online offrono esperienze diverse in relazione al tempo speso, al curriculum e al metodo pedagogico. È solamente la combinazione ottimale di questi elementi,sostiene lo studio, che fa la differenza tra online e classi tradizionali.


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