Formazione

Scuole italiane a rischio radon

Il pericoloso gas radioattivo e cancerogeno è presente in Lombardia, Campania e Alto Lazio. Se ne parla oggi in un workshop alla Cattolica di Roma

di Benedetta Verrini

Scuole a rischio radon: se ne parla oggi, all’Università Cattolica di Roma, in un workshop dedicato al pericoloso gas radioattivo. Il radon, inodore e incolore, deriva dal naturale processo di decadimento dell’uranio, ed è catalogato dall’OMS nel gruppo 1 tra gli agenti cancerogeni e posto come seconda causa (dopo il fumo) di tumori al polmone. Costituisce inoltre, secondo un rapporto dell’UNSCEAR, la principale sorgente naturale di radiazioni ionizzanti cui la popolazione mondiale è esposta. Il radon, generato da alcune rocce della crosta terrestre, in particolare quelle vulcaniche come lave, tufi e graniti, può concentrarsi nelle falde acquifere e penetrare in ambienti domestici chiusi attraverso fori o fessure delle fondamenta, dei muri e dei pavimenti delle cantine, rappresentando una seria minaccia per la salute dei cittadini. Una particolare attenzione va rivolta al problema del radon nell’edilizia scolastica, in quanto, come sottolinea il prof. Paolo Orlando del Servizio Centralizzato Radioisotopi dell’Università Cattolica di Roma, “questi ambienti (anzitutto asili nido, scuole materne, scuole dell’obbligo) sono frequentati da una popolazione più sensibile agli effetti nocivi di questo gas radioattivo”. L’Istituto di Fisica della Cattolica di Roma ha pertanto promosso, la seconda edizione del Corso di aggiornamento sul tema “La radioattività naturale: il rischio radon”, in corso oggi al Centro Congressi Europa dell’Ateneo (Sala Germania -Largo Francesco Vito, 1). “In Italia, tra le zone dove il radon è maggiormente presente, oltre la Lombardia e la Campania, figura l’Alto Lazio, per la presenza di rocce vulcaniche; manca però purtroppo una mappa precisa del rischio radon nel nostro paese”, questo il quadro tracciato dal prof. Orlando, direttore del corso, che evidenzia il ritardo italiano rispetto agli obiettivi del Decreto Legislativo n. 241 del 31 agosto 2000, che ha recepito la Direttiva Comunitaria 96/29/EURATOM in materia di protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti. “L’esigenza di informare e aggiornare nei riguardi del problema radon – aggiunge Orlando – è importante non solo per sensibilizzare sui rischi, ma anche e soprattutto sulle molteplici possibilità di risanamento e bonifica degli ambienti ad elevata concentrazione di radon”. Il corso si avvarrà degli interventi di esperti anche dell’APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici), dell’ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro) e dell’ENEA Casaccia. Al workshop parteciperà Donatella Centioni, Direttore del Dipartimento Prevenzione ASL RM/E, a testimonianza della crescente attenzione delle ASL al problema radon. L’Istituto di Fisica della Cattolica, inoltre, promuoverà gratuitamente nei prossimi mesi interventi di misurazione del radon negli edifici scolastici. Per informazioni: Servizio Centralizzato Radioisotopi Università Cattolica del Sacro Cuore tel. 06/30154399 tel./fax 06/3053685 e-mail: scerp@rm.unicatt.it sito web: www.radon222.it


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