Violenza di genere

Scuole, arriva l’ora di relazione

Il ministro dell'Istruzione ha presentato il progetto "Educare alle relazioni": prevede 30 ore, in orario extra curriculare, nelle secondarie di secondo grado. L'adesione degli istituti sarà inizialmente facoltativa. Finanziato con 15 milioni di euro, prevede gruppi di discussione, con il coinvolgimento dell’Ordine degli psicologi e degli esperti dei centri anti violenza. Valditara: «Porre fine alle forme residue di cultura maschilista e machista che ancora inquinano il nostro Paese»

di Ilaria Dioguardi

«Questo progetto prende l’avvio non dai recenti fatti di cronaca, ma dagli eventi successi la scorsa estate, lo stupro di Palermo e delle bimbe di Caivano che ha indotto il governo a intervenire in quella zona. Prende le mosse dalla mia ferma volontà di porre fine alle forme residue di cultura maschilista e machista che ancora inquinano il nostro Paese», ha detto Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, alla presentazione del progetto per le scuole Educare alle relazioni. «È inaccettabile che la donna debba seguire quotidianamente vessazioni, umiliazioni e violenze fino ad arrivare a tragici fatti, come quello di questi giorni», ha detto il ministro Valditara, riferendosi all’omicidio di Giulia Cecchettin.

Educare alle relazioni prevede gruppi di discussione all’interno delle scuole secondarie di secondo grado, «credo che siano gli elementi più impattanti per confrontarsi, far emergere i problemi e cercare di superarli. La scuola si occupa del fenomeno culturale e di combattere quel maschilismo ancora imperante nella nostra società che si manifesta a scuola, sul lavoro, per strada. Abbiamo avviato una consultazione molto ampia, con associazioni di genitori, studenti, docenti, sindacati, Ordine degli psicologi, giuristi, pedagogisti», ha affermato Valditara. «Oggi facciamo partire un’iniziativa grossa e importante per la scuola, che non c’è mai stata prima. È la prima volta che nel nostro paese si fa un esperimento di questo tipo. Per quanto riguarda i destinatari, si sviluppa su più piani. Si svolgerà durante l’orario scolastico, nelle ore di educazione civica, per quanto riguarda la scuola primaria e quella secondaria di primo grado. Questo progetto vuole essere un invito a far entrare la cultura del rispetto e dell’educazione alle relazioni in tutti gli insegnamenti. Mentre il progetto specifico Educare alle relazioni rivolto alle scuole secondarie di secondo grado prevede un modulo di 30 ore complessive, in orario extra curriculare». Finanziato con 15 milioni di euro di fondi, parte con l’adesione facoltativa da parte delle scuole, se funziona diventerà obbligatoria.


Il progetto specifico Educare alle relazioni è rivolto alle scuole secondarie di secondo grado prevede un modulo di 30 ore complessive, in orario extra curriculare

Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

«Il progetto prevede il coinvolgimento degli studenti in prima persona, che saranno invitati a prendere consapevolezza nel modificare atteggiamenti e rappresentazioni nelle interazioni con gli altri. I gruppi di discussione saranno supportati da esperti qualificati, con un’adeguata formazione secondo un programma che sarà predisposto dall’Ordine degli psicologi. Nel progetto saranno coinvolti anche esperti dei centri anti violenza. È anche importante che gli studenti siano informati sulle conseguenze penali che comportamenti impropri possono generare, troppo spesso c’è una totale mancanza di conoscenza dei giovani per quello che è il codice penale. La scuola sarà tenuta al termine del progetto a fare una relazione per individuare le migliori pratiche. Questa collaborazione con l’Ordine degli psicologi darà vita a un apposito protocollo, nostra intenzione è anche realizzare dei presidi territoriali al servizio delle scuole, che dovremo progettare d’intesa con l’Ordine degli psicologi. Sarà l’Istituto nazionale documentazione innovazione ricerca educativa – Indire (l’ex Biblioteca nazionale di documentazione pedagogica, un’istituzione ministeriale con sede a Firenze, ndr) gestirà questo percorso garantendo concretamente l’erogazione degli specifici percorsi di formazione, coinvolgendo eventualmente anche altri organismi scientifici».

La foto di apertura è di Remo Casilli per Agenzia Sintesi

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