Formazione

Scuole aperte di sera C’è lezione in palestra

Il ministero stanzia 8 miliardi per adattare gli impianti degli istituti in centri sportivi polivalenti aperti a tutti. Che saranno utilizzati anche fuori l'orario scolastico

di Pasquale Coccia

Autonomia sportiva soprattutto dal Coni, quella sancita dal ministro Berlinguer in materia di sport scolastico. Il progetto Perseus, oltre all?introduzione dell?attività motoria nella scuola materna ed elementare avviata sperimentalmente in 300 scuole del Paese nel triennio 1999-2002 attraverso la presenza di insegnanti di educazione fisica, prevede importanti novità già dall?anno scolastico in corso. Infatti, risorse finanziarie sono destinate all?acquisto di nuove attrezzature e all?adattamento di impianti per la loro trasformazione in centri sportivi polivalenti, prioritariamente per le scuole collocate in zone che presentano alte percentuali di devianza giovanile.
Il finanziamento previsto è di 8 miliardi, che il ministero verserà direttamente nelle casse degli Enti locali. A individuare le scuole destinatarie dei sovvenzionamenti, saranno proprio questi ultimi in accordo con le Sovrintendenze agli Studi. Ma la novità più importante è che le scuole destinatarie si apriranno al territorio per consentire il massimo coinvolgimento di studenti e giovani nelle attività sportive. Sono spiragli che consentono la circolazione di aria nuova in quella scuola italiana che sul fronte degli impianti sportivi si è chiusa a riccio per decenni. Restia ad aprirsi al territorio, la scuola considera ancora oggi impianti e palestre di sua proprietà e non strutture che potrebbero essere utilizzate dalla collettività in orari serali.
Quello compiuto dal ministero della Pubblica Istruzione è il primo passo di distanza dal Coni, che fino a ieri ha finanziato e gestito anche i giochi sportivi studenteschi, considerandoli terreno dove pescare i futuri campioni. Per la prima volta, infatti, le attività sportive saranno finanziate totalmente dal ministero, il quale ha stanziato una somma di 18 miliardi e 760 milioni per l?anno in corso. Una decisione apprezzabile, perché ripone lo sport nelle mani della scuola e presta attenzione particolare a quella devianza giovanile delle scuole collocate in zone a rischio che non rientrava proprio nei calcoli del Coni. P. C.

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