Non profit
Scuola: tolti i distributori di frutta per mancanza di fondi
Il progetto "Frutta snack" potrebbe non continuare
di Redazione
Avviato finora solo a Roma, Bari e Bologna, in collaborazione con i ministeri della Salute e della Pubblica istruzione, gli uffici scolastici regionali, la consulenza scientifica dell’università La Sapienza di Roma e dell’Istituto di Psicologia dell’università di Bologna, il progetto è minacciato ora dalla scarsità dei fondi.
Molte scuole si sono attivate autonomamente infatti per continuare ad avere nei propri spazi un distributore automatico ma, se il progetto non sarà finanziato, mancherà l’aspetto del sostegno educativo.
Ricordiamo che “Frutta snack” è u’iniziativa che ha visto accanto al tradizionale distributore di merendine la macchinetta che distribuisce confezioni monodose di frutta che ha coinvolto 1.975 classi e 43.500 studenti.
Non si è trattato infatti solo di predisporre nei corridoi un distributore automatico in più con qualcosa di sano, ma anche di proporre ai ragazzi azioni di educazione alimentare che hanno coinvolto sia gli studenti che gli insegnanti attraverso focus group, distribuzione di materiale informativo-educativo, degustazioni, questionari.
Dall’esperienza emerge che gli studenti preferiscono la macedonia di frutta fresca (l’ha scelta il 51,3%), seguita dalle mele fresche a fette (11,7%), le mele a fette essiccate (11,3%), lo yogurt alla frutta da bere (8,9%), la confezione di frutta secca (7,8%), i succhi di frutta al 100% senza zuccheri (5%), la passata di frutta senza zucchero (4%).
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