Famiglia
Scuola: scende il drop out in Italia
La percentuale dei giovani che abbandona precocemente la scuola, non conseguendo diplomi né attestati di formazione professionale, è scesa in cinque anni dal 19,2% al 15%, secondo gli ultimi dati disponibili. A lasciare il sistema di istruzione sono soprattutto i maschi di origine straniera
Scende il drop out in Italia. La percentuale dei giovani che abbandona precocemente la scuola, non conseguendo diplomi di secondo grado, né attestati di formazione professionale, è scesa infatti dal 19,2% nel 2009 al 15% nel 2014, secondo gli ultimi dati disponibili resi noti nella nuova pubblicazione annuale curata da Eurydice Italia. Lo studio, dal titolo “La lotta all’abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione: Strategie, Politiche e Misure”, contiene un aggiornamento sul tasso di abbandono nei paesi europei registrato dalla Commissione europea, che nell’analizzare il fenomeno utilizza come parametri di riferimento il tasso di giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandona prematuramente gli studi o la formazione. La Commissione, tra l’altro, ha fissato come obiettivo di miglioramento nella sua strategia per il 2020 l’abbassare il drop out al di sotto del 10%.
Ebbene, tornando all’Italia, anche da noi il fenomeno dell’abbandono scolastico è ancora fortemente correlato alla condizione di povertà e all’esclusione sociale, un dato quest’ultimo, che accomuna tutti i paesi a livello globale. Per esempio, da noi il 34,4% degli studenti che non consegue diplomi di secondaria superiore o di formazione professionale, è nato all’estero, mentre tra gli studenti nativi la percentuale è del 14,8%; dati entrambi superiori alla media europea, che è rispettivamente del 22,7% e 11%. Da evidenziare che l’abbandono precoce incide diversamente sulla popolazione studentesca a seconda del genere: la percentuale di drop out è del 20,2% per i maschi e del 13,7% per le femmine, dato altrettanto negativo rispetto alla media europea (13,6% maschi, 10,2% femmine). La maggiore propensione all’abbandono scolastico da parte degli alunni di sesso maschile nel nostro Paese è particolarmente evidente nelle aree più disagiate.
In Italia – sottolinea infine lo studio – le politiche per affrontare l’abbandono precoce non sono ancora inserite in una strategia globale, anche se sono stati intrapresi alcuni passi per rafforzare la cooperazione intergovernativa e per riunire tutte le misure strutturali e sistemiche già finora implementate, in collaborazione con altri soggetti interessati (famiglia, alcuni ministeri, enti locali e associazioni del terzo settore).
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