Formazione
Scuola: ragazze secchione, lo rivela una ricerca
Lo studio "Crescere a scuola" è stata promossa e finanziata dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo
Secondo lo studio, che ha coinvolto 1.127 studenti di scuole secondarie superiori e 431 neodiplomati nati tra il 1983 ed il 1988, il 54% dei ragazzi, contro il 40% delle ragazze, ha avuto almeno un debito formativo, mentre il 31% degli alunni ha ripetuto almeno un anno (per le ragazze la percentuale scende al 19%).
L’area in cui si registrano i voti migliori e’ quella umanistica, solo l’8,5% dichiara di conseguire esiti mediamente insufficienti; la maggioranza degli alunni (58%) consegue buoni voti e quasi un quarto ottimi. Netto peggioramento si ha, invece, per quanto riguarda le materie scientifiche: uno studente su quattro presenta rendimenti inadeguati e sei su dieci non vanno oltre la sufficienza. Per quanto riguarda, invece, le motivazioni allo studio, il 56% degli studenti interpellati ritiene ancora “molto importante” il diploma per riuscire a trovare lavoro, ed il 35% “abbastanza importante”. Un numero consistente ritiene, inoltre, importante lo studio “per trovare un lavoro coerente con i miei interessi” o “per accrescere la propria cultura”. Sono, invece, ritenute motivazioni meno importanti “il prestigio per il diploma” e le influenze dei genitori. Uno studente su due degli intervistati dichiara di sentirsi “spesso” soddisfatto per la propria esperienza scolastica, il 40% si dichiara soddisfatto “solo qualche volta” ed il 4% mai.
In particolare, la soddisfazione per il tipo di scuola scelto e’ alta (81%) ma si riduce al 70% nel giudizio sulla capacita’ degli insegnanti ed al 50% se si parla di qualita’ delle strutture. Infine, per quanto riguarda le relazioni, se quelle con i compagni di classe sono nel complesso positive per la quasi totalita’ degli studenti, piu’ articolate sono quelle con le insegnanti. La maggior parte (64%) e’ riuscita ad instaurare un buon rapporto con i propri docenti, addirittura ottimale (15,6%) in certi casi; per altri (20,1%) il rapporto con gli insegnanti e’ problematico. In particolare, per il 59% degli intervistati i docenti “non comprendono a fondo le loro esigenze”, per il 40% “sono incompetenti nella propria materia”, mentre per un buon numero “sono interessanti nel corso delle lezioni”
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