Volontariato

Scuola per quadri del non profit

Mai come nel 2007 all’interno dei progetti i volontari hanno ricoperto ruoli di responsabilità. E anche lo Stato ci guadagna. Ecco quanto

di Daniele Biella

Un vivaio di veri e propri ?quadri? per il non profit. Per un giovane su due svolgere l?anno di volontariato in servizio civile significa ricoprire ruoli sempre meno esecutivi e sempre più di responsabilità. È il dato più sorprendente che emerge dal Rapporto 2007 di Arci servizio civile (Asc). Nell?associazione attualmente svolge compiti di coordinamento il 48,4% dei 3.583 giovani in servizio, mentre un anno fa solo il 36,8% dei ragazzi aveva un ruolo direttivo.
Un dato che cresce ancora di più per i volontari inseriti nei progetti all?estero, dove la quota arriva all?80%. «Si tratta di un incremento che fa capire quanto il servizio civile possa essere un ottimo strumento di cittadinanza attiva», spiega Licio Palazzini, presidente di Asc e della Consulta nazionale, «a patto che sia un servizio di qualità, garantito da un?intensa formazione, di cui poi ne beneficia l?intera comunità». Ricoprire ruoli di responsabilità significa in concreto essere referenti di uno o più progetti e quindi avere in carico il coordinamento di altre persone. «Un impegno che accresce sia il valore umano del volontario sia l?impatto economico delle sue attività sulla società», aggiunge Palazzini.
Un moltiplicatore che il rapporto di Asc ha anche provato a calcolare in termini economici. A conti fatti, l?impatto netto nel 2007 è stato di 29 milioni: ciò significa che per ogni euro investito dallo Stato nei progetti di servizio civile di Asc, le attività sociali svolte dai giovani ne generano 2,8», specifica Benedetta Angieri curatrice del rapporto per conto dell?Irs – Istituto per la ricerca sociale. Che chiarisce: «La cifra finale si ottiene dal rapporto tra la stima del ritorno economico sulla comunità delle attività svolte e l?investimento pubblico sui volontari: 44 milioni 577mila euro contro 15 milioni 530mila», chiarisce la ricercatrice.
Ma come si arriva agli oltre 44 milioni? «La voce più rilevante, che ammonta a 41 milioni 698mila euro, consiste nel ?valore delle attività?, ovvero il costo di sostituzione per l?ente nel caso il lavoro venisse svolto da personale esterno con caratteristiche simili (età, zona e tipologia di servizi) a quelle dei volontari», risponde Angieri. Poi ci sono altre due cifre meno pesanti: «Il ?capitale umano?, quantificato in 426mila euro che equivalgono alla spesa dall?ente per la formazione del giovane, e i 2 milioni 463mila euro di ?capitale sociale?, misurati come la differenza fra le retribuzioni medie dei ragazzi che non svolgono attività di servizio civile e quelle di chi invece si impegna in un anno di servizio». Insomma, calcolatrice alla mano, investire sul servizio civile allo Stato conviene.


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