Volontariato

Scuola: oltre 180mila alunni stranieri

Crescita esponenziale rispetto all'anno scorso: + 40mila. I dati contenuti nell'ultima indagine del ministero dell'Istruzione che fotografa l'anno scolastico 2001/2002

di Daniela Romanello

Crescita esponenziale del numero degli alunni stranieri nelle scuole statali e non statali italiane. Sono infatti 181.767 i bambini e i giovani con cittadinanza non italiana, provenienti da 186 Paesi del mondo, che frequentano le nostre scuole, con un aumento di circa 40mila unità sull?anno scorso, anno che aveva già segnato un incremento di 20mila unità rispetto al corso scolastico precedente. La percentuale sul totale degli alunni è del 2,31%, inferiore però a quella di molti altri Paesi europei. Questi i dati contenuti nella nuova indagine nazionale sugli alunni stranieri, effettuata dal ministero dell?Istruzione, che, presentando una fotografia puntualissima del fenomeno (i dati infatti si riferiscono all?anno scolastico 2001/2002 appena concluso) introduce però anche numerosi interrogativi, curiosità e spunti di conoscenza anche rispetto al mondo che è oltre la scuola, quello delle famiglie, del lavoro dei genitori, del tessuto economico e vitale fatto anche di piccoli centri e piccole impresi. ?L’aumento progressivo negli ultimi anni del numero di alunni?, si legge nell?introduzione del documento, ?pone l’accento sul carattere di stabilità assunto dal fenomeno immigratorio ed evidenzia la necessità di una pianificazione delle risorse e degli interventi. Si sta sviluppando un impegno a diversi livelli, centrale e periferico, per monitorare il fenomeno dell’immigrazione a scuola, per conoscerlo, per approfondire le diverse implicazioni, e, soprattutto, per entrare all’interno dei progetti e delle iniziative in modo da coglierne le finalità educative, la portata innovativa e gli esiti nei diversi contesti scolastici?. ?La scuola rappresenta il principale canale di integrazione dei minori immigrati. Costituisce non solo un luogo privilegiato per la trasmissione e la costruzione di modelli culturali ma anche un ambito importante di incontro e di confronto, di interazione e di scambio.?, continua la relazione. ?Una scuola delle cittadinanze dunque. Europea nella sua ispirazione, radicata in una identità nazionale solida, condivisa, capace di nutrire e difendere le tante identità locali. Ma al contempo capace di costruire una identità più ampia, fatta di valori universali. Una cornice comune entro la quale far dialogare la molteplicità delle culture?.


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