Formazione
Scuola modello in Guatemala
Il soggiorno in Guatemala è diventato tesi.
H a trascorso più di due mesi in Guatemala per realizzare la tesi che rappresenta anche un?indagine di fattibilità commissionata da una ong italiana. Lui è Bruno Salvinelli, 24 anni, laureato in Scienze politiche all?università di Padova. L?organizzazione non governativa è la Fondazione Sipec di Brescia. A Chimaltenango la fondazione, insieme alla Fondazione Guido Piccini e alla cooperativa guatemalteca Kato-Ki, nel 2001 ha inaugurato Monte Cristo, un centro d?istruzione, formazione professionale e assistenza sanitaria. Dopo un sopralluogo, una delegazione dell?Unione europea – ente cofinanziatore – ha dichiarato Monte Cristo progetto pilota sui cui sviluppare un?azione su più vasta scala.
La Fondazione Sipec, allora, chiede a Bruno Salvinelli, laureando al corso di Cooperazione internazionale a Padova, un?indagine sui presupposti di replicabilità del modello Monte Cristo. «Ho proposto questo lavoro come tesi di laurea ad Antonio Covi, docente del corso di Economia dei Paesi in via di sviluppo, che ha accettato», ricorda Salvinelli. «Per me poi rappresentava un?ottima occasione per verificare la mia preparazione in vista del lavoro di progettista della cooperazione cui aspiro». Così Bruno Salvinelli è partito per il Guatemala. Per due mesi ha vissuto al centro di Chimaltenango per avere una diretta conoscenza delle realtà vivendone quotidianamente le dinamiche, l?organizzazione e le problematiche. «Micaela e Luis Cardenas, direttrice della scuola e direttore del Centro, mi hanno accompagnato in questa conoscenza, facendomi partecipare anche alle riunioni per coinvolgere le istituzioni nella creazione di altri centri sul modello Monte Cristo». La replicazione di un progetto di cooperazione internazionale in Guatemala è il titolo della tesi. Un?affermazione o un?ipotesi? «Monte Cristo, che si finanziava grazie alle entrate della fattoria in cui è ospitato, è replicabile. Purché ci sia un metodo partecipativo in tutte le fasi del progetto. Ciò vuol dire coinvolgere in maniera globale le comunità locali perché siano protagoniste del loro sviluppo».
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Biblioteca su quattro ruote: una tesi trampolino per il lavoro
Una biblioteca fuori di sé: studio di fattibilità per un bibliobus nell?Oltrepo pavese. Si apre così, con un gioco di parole, la tesi di Alberto Cau. Che prima ha ideato il progetto e poi lo ha realizzato. La biblioteca ambulante c?è. E va per i vigneti pavesi. Non solo: Alberto lavora alla biblioteca ricottiana di Voghera come coordinatore del bibliobus. Una laurea in lettere all?università di Pavia e poi di nuovo sui libri per una laurea triennale in Beni culturali con il corso di biblioteconomia tenuto da Mariagrazia Arrigoni. «Il tema di tesi l?ho trovato durante il tirocinio alla biblioteca ricottiana. Qui giaceva in un cassetto il progetto di portare nelle frazioni e nei paesi della comunità montana il servizio. Il direttore Paolo Paoletti mi propose di lavorarci», racconta Cau. Tre le fasi di studio: «Ho raccolto le esperienze già presenti in Italia, poi ho studiato le esigenze del sistema bibliotecario locale. Infine ho redatto un vero e proprio catalogo di libri da mettere sulla biblioteca a quattro ruote».
Info: biblioteca@comune.voghera.pv.it – www.unipv.it
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Qual è la novità?
Charlie Brown
L?americano
Era una notte buia e tempestosa: società, valori e cultura dei Peanuts. È il tema di tesi di Elena Massi, laureata in Scienze della formazione all?università di Bologna. Il lavoro è stato seguito, oltre che da Emma Beseghi, da Antonio Faeti, uno dei massimi esperti di letteratura per l?infanzia che, insieme a Gianni Rodari, aprì la cattedra Grammatica della fantasia. Il lavoro di Elena Massi ha analizzato il cartoons dalla parte dei lettori più piccoli. Per vedere quanto Schulz prendeva dalla società americana e quanto se ne distaccava.Per far sognare adulti e bambini.
Info: beseghi@scform.unibo.it
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