Politica

Scuola, intesa sul riparto dei 100 milioni per i servizi per gli alunni con disabilità

Il riparto dei 100 milioni arriva con largo anticipo rispetto al nuovo anno scolastico: «Vogliamo che gli Enti Locali siano messi nelle migliori condizioni per poter erogare i necessari servizi», afferma il ministro Fontana. Sancita intesa anche sul riparto del Fondo per la Famiglia

di Sara De Carli

La Conferenza Stato Regioni ha sancito oggi due intese importanti. La prima è l’intesa sullo schema di decreto di riparto del Fondo per le politiche della famiglia per l’anno 2019. La seconda è l’Intesa per il riparto del “Fondo per l’autonomia e la comunicazione per gli alunni con disabilità fisica o sensoriale”, quello che da alcuni anno sostiene le regioni per attivare i servizi di supporto al diritto allo studio degli alunni con disabilità, un tempo in carico alle province.

Il fondo, finanziato di anno in anno in legge di Stabilità, è stato potenziato da Governo Conte nell’ultima manovra di Bilancio, portandolo da 75 a 100 milioni di euro per tre anni, ovvero a 300 milioni di euro complessivi. Il riparto arriva con anticipo rispetto agli anni scorsi, precedendo largamente l’inizio dell’anno scolastico, «per consentire alle Regioni di attivare con queste risorse i servizi per gli alunni con disabilità in corrispondenza dei primi giorni di scuola, senza i ritardi registrati negli anni precedenti. Si tratta di servizi come il trasporto degli alunni con disabilità, l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione, la consulenza tiflologica e la distribuzione di materiale didattico e testi scolastici», si legge in una nota del ministro per le Disabilità, Lorenzo Fontana. «Con l’inizio del nuovo anno scolastico vogliamo infatti che gli Enti Locali siano messi nelle migliori condizioni per poter erogare i necessari servizi. Il diritto allo studio si garantisce aumentando le risorse, ma non di meno migliorandone anche la gestione».

Il contributo va alle sole Regioni a statuto ordinario. Le Regioni hanno chiesto di avviare un tavolo politico per approfondire il tema dell’esclusione delle regioni a statuto speciale dal riparto e un tavolo tecnico per ragionare su dati e modalità di calcolo del riparto, come pure sul fatto che i dati relativi agli alunni disabili non comprendono quelli iscritti a percorsi di IFP. L’Anci invece ha espresso preferenza per un riparto delle risorse calcolato per il 90% in base alla quota di alunni con disabilità iscritti alle scuole secondarie di II grado e per il 10% sulla spesa media 2012/14. La proporzione è aumentata di anno in anno in favore del “peso” degli alunni e a discapito della spesa storica: nel 2015 le risorse (15 milioni) furono ripartite in base alla sola spesa storica, nel 2016 il 60% delle risorse (70 milioni) fu ripartito sulla base del numero degli alunni disabili nelle scuole superiori di ciascuna Provincia e il 40% sulla spesa media sostenuta dalle Province per le medesime funzioni nel triennio 2012-2014, poi i 75 milioni furono ripartiti per il 70% in base al numero degli alunni disabili iscritti e per il 30% in base alla spesa storica, infine per il 2018 le percentuali sono diventate 80% in base al numero di alunni iscritti e 20% in base alla spesa storica. Le risorse oggi ripartite vanno dai 15,3 milioni di euro per la Lombardia fino ai 700mila euro del Molise. Che il primo giorno di scuola, a settembre 2019, sarà davvero finalmemte il primo giorno per tutti?

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